Tu sei qui: Notizie, LifestyleA Capri l'evento “Breathing Rocks”: Marina Abramović riceve le chiavi simboliche della città
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 23 giugno 2025 07:27:14
Prima visita a Capri per Marina Abramović, icona mondiale dell'arte contemporanea, tra le figure più influenti della performance art. L'artista, nata a Belgrado il 30 novembre 1946 e naturalizzata statunitense, è stata ricevuta ufficialmente in Municipio dal Sindaco Paolo Falco, affiancato dall'Assessore Melania Esposito e dalla Consigliera Delegata Vanessa Ruocco.
L'incontro, improntato a una straordinaria cordialità ed empatia, ha sottolineato una visione comune: Capri come faro culturale, simbolo internazionale di creatività, capace di fondere la bellezza naturale con ogni forma d'arte. Al termine della visita, il Sindaco ha consegnato all'artista le chiavi simboliche della Città, gesto molto apprezzato dalla Abramović, che ha firmato l'Albo d'Onore del Comune, esprimendo il desiderio di tornare presto sull'isola.
Il 21 giugno, infatti, nella suggestiva cornice del belvedere di Tragara con i Faraglioni sullo sfondo, si è tenuto l'evento "Breathing Rocks": un dialogo aperto tra Marina Abramović e il suo compagno Shai Baitel, direttore artistico del Museo d'Arte Moderna di Shanghai. Il confronto ha esplorato il significato simbolico ed energetico dei Faraglioni, intesi come presenze vive, incarnazioni di memoria, connessione e trasformazione. "La pietra diventa energia, l'emozione prende forma—tre essenze che riecheggiano i fili invisibili che ci legano a Capri, agli altri, a noi stessi", ha dichiarato l'artista.
La sua visita coincide anche con l'annuncio della capsule collection "Chantecler X Marina Abramović", realizzata in collaborazione con Andrea Lazzari. Ispirata alla visione dell'artista e alle forze primordiali dell'isola, la collezione rappresenta una sintesi tra arte, design e territorio, dando vita a gioielli rituali e simbolici che superano la materia.
Considerata la "madrina della performance art", Abramović è attiva dagli anni Sessanta. Il suo lavoro indaga il rapporto tra artista e pubblico, corpo e mente. Dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Belgrado e un primo insegnamento a Novi Sad, nel 1974 approda in Italia con la performance Rhythm 4 alla Galleria Diagramma di Milano. Nel 1976 si trasferisce ad Amsterdam e inizia un sodalizio personale e artistico con l'artista tedesco Ulay, culminato con performance memorabili come The Wall Walk in China, ultima tappa del loro legame interrotto nel 1988.
Nel 1997 vince il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia con Balkan Baroque. Una delle sue opere più note resta Rhythm 0 (1974), presentata allo Studio Morra di Napoli: in quella performance estreme, si offrì passivamente al pubblico per sei ore, accanto a oggetti sia "di piacere" che "di dolore". Il pubblico fu lasciato libero di agire, arrivando persino a infliggerle ferite fisiche, evidenziando la sottile linea tra arte, violenza, empatia e responsabilità.
Oggi, a quasi 80 anni, Marina Abramović continua a essere una figura centrale del panorama artistico internazionale.
Fonte: Il Vescovado
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