Ad agosto, a Positano, il tempo sembra fermarsi per lasciare spazio a un rito che racconta identità e memoria: quello delle conserve di pomodoro. A Montepertuso, tra le colline che dominano il mare, la signora Regina con tutta la sua famiglia rinnova ogni anno una tradizione che unisce passato e presente.

Le giornate dedicate alla preparazione iniziano presto: i pomodori, selezionati con cura, vengono lavati, sbollentati e infine riposti nei barattoli di vetro. Prima del tappo, un tocco di basilico fresco completa il lavoro, portando con sé il profumo dell'estate. I vasi, ordinati con precisione nel classico bidone di metallo, vengono poi bolliti per garantirne la conservazione.

È un'usanza antica che a Montepertuso non è mai stata dimenticata, e che anzi rappresenta un momento di festa e condivisione familiare. Ogni barattolo racchiude non solo il sapore autentico dei pomodori della Costiera, ma anche storie, ricordi e gesti tramandati di generazione in generazione.

«È un modo per restare legati alle nostre radici» racconta Regina, mamma di Fabio e Paola Fusco, fiera di tramandare ai figli e ai nipoti un rito che va oltre la cucina, diventando memoria collettiva.

Così, mentre Positano brilla di sole e mare, a Montepertuso la tradizione delle conserve continua a essere un simbolo di appartenenza e amore per le proprie origini, per la propria storia.