«Caro amico Ti scrivo così mi distraggo un po' e siccome sei molto lontano più forte Ti scriverò». Inizia con i versi di una nota canzone di Lucio Dalla la lettera aperta che il presidente dell'Associazione Città Unita, Alfonso Senatore, ha indirizzato al sindaco di Cava de Tirreni, Vincenzo Servalli, e in cui punta il dito sulla questione sicurezza che farebbe «acqua da tutte le parti», al punto che il Comando della Polizia Locale «sarebbe meglio definirlo "Scomando di Polizia Locale"».

Secondo Senatore, infatti, «tranne qualcuno che sa farsi rispettare e meriterebbe il comando, tutti gli altri sembrano essere degli inutili pavoni, con un grado di plastica, talmente fittizio che nei corpi militari corrisponde si e no al soldato semplice, al massimo al caporale di giornata». E proprio questi ultimi sarebbero incapaci «di prendere provvedimenti disciplinari».

Per Senatore il colmo è che «questo terribile e spaventoso corpo d'armata, da far tremare i malfattori, ha preso il nome di "Sicurezza Urbana"», quasi a sminuire le capacità dei vigili urbani, e che il Sindaco è egli stesso «l'assessore delegato alla sicurezza, quindi il vero e unico Capo».

«Caro Enzo - conclude il presidente di Città Unita -, Tu sei il responsabile in prima persona e la città si chiede: "ma a che servono il Sindaco con delega alla sicurezza, il consulente alla sicurezza, il consigliere delegato alla sicurezza, il Segretario Generale al comando, due maggiori, 10 tenenti-capitani?". Forse, vista la situazione, a sprecare tempo e pubblico danaro».