Tu sei qui: PoliticaAmalfi, architetti e ingegneri bocciano il nuovo PUC. Ecco perchè
Inserito da (redazionelda), lunedì 16 luglio 2018 19:28:34
L'Associazione Professionisti Costiera Amalfitana (APCA) ha disertato l'incontro pubblico di stasera al Comune di Amalfi per discutere del Piano Urbanistico Comunale (il vecchio Piano Regolatore) adottato già dall'attuale amministrazione e che sta per intraprendere l'iter di approvazione definitiva.
Un "segno di protesta" fanno sapere architetti, ingegneri e geometri aderenti alla corporazione. «Sono stati mesi di lavoro e confronto tra l'Associazione professionisti ed il professor Loreto Colombo, redattore del PUC che hanno portato a un nulla di fatto - spiega il vicepresidente Pierluigi Califano - Abbiamo inviato osservazioni, aiutato alla redazione del RUEC (regolamento edilizio comunale ndr), partecipato ad incontri e riunioni, ma tutte le problematiche da noi segnalate sono rimaste senza risposta. Tanti problemi che la gente vive sulla propria pelle resteranno tali, anzi forse il regime vincolistico sarà ancora più stringente dopo l'approvazione di questo PUC».
Califano rivela che «nulla di quanto proposto da noi tecnici, gli interlocutori principali tra i cittadini e l'amministrazione, è stato recepito. Per un territorio di pregio come quello di Amalfi non possiamo accontentarci di un piano generico, abbiamo bisogno di un prodotto sartoriale che venga cucito addosso al territorio che cerchi di risolverne le criticità e ne enfatizzi le peculiarità. Il PUC adottato già dall'attuale amministrazione non chiarisce in alcun modo quali saranno gli "assi di sviluppo" verso i quali si muoverà il territorio, quali le zone da salvaguardare, quali quelle da destinare alla richiesta crescente di fabbisogno abitativo residenziale, quali da destinare alle varie attività commerciali del centro storico e artigianali nelle frazioni, e quali opere strategiche siano state previste per guidarne lo sviluppo».
Ci può fare qualche esempio? «Il PUC congela in massima parte l'intera l'attività edilizia in attesa della futuraredazione dei PUA, consentendo la sola manutenzione ordinaria e il consolidamento statico e di fatto sospendendo "fino a data da destinarsi" la manutenzione straordinaria. Sono vietati i frazionamenti, vietati gli accorpamenti, vietata la manutenzione non ordinaria delle strutture turistico-alberghiere ed extra alberghiere, vietata la realizzazione dei locali tecnologici, delle piscine e dei garage ecc. Semplicemente assurdo!».
E le zone agricole? «Il Piano le "congela", impedendo qualunque sorta di trasformazione a vantaggio del loro recupero. Alcune zone in cui anche il PUT lasciava la possibilità di interventi edilizi vengono trasformate in zone inedificabili. Chi conosce il territorio sa che la stragrande maggioranza di terrazzamenti sono lasciati all'incuria e che i limoneti, se non aiutati da altre attività anche a vocazione turistica, hanno un'unica prospettiva: l'abbandono!».
«Non viene poi affrontato il problema della prima casa - aggiunge Califano - che è sulla pelle di tante famiglie. Solo 190 alloggi non precisamente inquadrati non possono rappresentare la risposta a simile problema. In Comuni a noi vicini sono previsti dei Piani di edilizia Economica e Popolare da destinare ai giovani che pensano di acquistare una casa per la propria famiglia. Ad Amalfi come unica risposta, oltre ai 190 alloggi, viene proposto un fantomatico blocco delle licenze turistiche senza considerare la naturale vocazione del nostro territorio. Anacronistico! Molte sono anche le incongruenze rilevate da una lettura delle cartografie allegate al PUC: parcheggi a raso per pullman in zone interne al centro storico, uffici pubblici nel quartiere San Giuseppe a duecento gradini dalla strada, tabelle e cartografie incomplete e per ultimo e non da ultimo la scomparsa del Cimitero di Pogerola».
«Per queste ed altre considerazioni noi diciamo "NO" a questo strumento di gestione del territorio che così redatto ne pregiudicherà sviluppo presente e futuro. A noi non interessa "un piano urbanistico", noi vogliamo "il piano urbanistico" che risolva i problemi della comunità senza crearne altri. Presenteremo come previsto per legge, ancora una volta, le nostre osservazioni all'Amministrazione nella speranza che vengano condivise e non sottovalutate. Non vogliamo un "piano a tutti i costi", non ci interessa, preferiamo a questo punto rimanerne senza in attesa di un piano di sviluppo del territorio e non di "inviluppo". Sarebbe auspicabile in ultimo un piano di sviluppo sovracomunale considerato che in alcuni comuni limitrofi si sta già lavorando per l'aggiornamento o la redazione dei rispettivi PUC e proponiamo un tavolo unico di concertazione sul quale assumere le linee guida per la gestione integrata dell'intero territorio costiero con una visione più ampia ed unitaria di problematiche e soluzioni».
Fonte: Il Vescovado
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