Eligio Canna, ex segretario sezionale Udc, contesta la candidatura di Giovanni Baldi e mette sotto accusa i vertici provinciali. Canna, già segretario cittadino, defenestrato da Baldi lo stesso giorno in cui aveva convocato il congresso, accusa l'ex presidente del Consiglio comunale di miopia politica ed i vertici provinciali di arroganza: «Giovanni Baldi ha viaggiato sempre da solo, senza alcun legame con il partito, ma solo con i consiglieri comunali. Trattava direttamente con Messina, scavalcando tutti e tutto. Oggi si è autocandidato, con il placet del segretario provinciale e del consigliere regionale Pasquale Marrazzo, ma non andrà lontano. I voti dell'Udc non sono quelli avuti alle regionali». Sotto accusa soprattutto i vertici provinciali: «Hanno completamente esautorato gli iscritti, questa è arroganza. Non siamo stati ascoltati né al momento dello scioglimento del Consiglio comunale, né prima dell'accordo con Galdi, né oggi, quando è stato concesso l'imprimatur alla candidatura Baldi. È grave per un partito democratico». Canna è deluso dal centrodestra e dalla Margherita: «Mi auguro che sappia opporsi alla dittatura diessina ed offra alla città un candidato moderato e cattolico». Aggiunge Giovanni Salsano, ex capogruppo consiliare: «Siamo in attesa che Baldi ci ascolti e sappia dare spiegazioni chiare e convincenti alla sua azione, che ha portato alla spaccatura della Casa delle Libertà». La proposta Marrazzo - al primo turno divisi - non convince, né è possibile. Se le elezioni politiche ed amministrative dovessero essere abbinate, ci si troverebbe di fronte all'Udc con un candidato sindaco in opposizione al candidato della Casa delle Libertà e ad un candidato alla Camera ed al Senato espressione della Casa delle Libertà, compreso l'Udc.