La richiesta di riduzione degli assessori e dei tagli ad incarichi e consulenze, votata quasi all'unanimità in Consiglio comunale, fa discutere e preoccupa fortemente i segretari dei partiti della coalizione di centrodestra. Di qui lo studio di soluzioni alternative che vadano nella direzione della riduzione non degli assessori, ma delle indennità per gli assessori. «Se lo spirito della battaglia fatta in consiglio comunale era quello di ridurre le spese alla luce della crescente crisi economica e delle difficoltà dell'ente, riducendo le indennità degli assessori, rispetteremo quel dettato», fa osservare Antonio Barbuti. Una posizione che però fa storcere il naso a più di uno che aveva votato quella richiesta anche per dare una svolta nella gestione stessa della amministrazione. Intanto il centrodestra si prepara all'incontro interpartitico che dovrà affrontare in termini concreti il problema. Il sindaco ha rimesso tutto nelle mani dei segretari politici i quali dovranno indicare criteri per la scelta degli assessori che dovranno uscire, il numero o le soluzioni alternative. Nei partiti cova una tensione che potrebbe esplodere allorquando si dovesse procedere al taglio. Giovanni Campanile di Forza Italia, Giovanni Baldi dell'Udc e Giovanni Cannavacciuolo, che hanno guidato in prima persona la rivolta in consiglio, se da una parte chiedono la necessità di non disattendere una forte volontà espressa dal Consiglio, dall'altra chiedono che essa non appaia come una sfiducia, ma come una presa di coscienza di una situazione difficile.