Approvazione del bilancio e promesse non mantenute. Potrebbe essere riassunta con questa frase la situazione politico-amministrativa che sta vivendo Cava de' Tirreni in questo primo scorcio di marzo. Numerosi, infatti, sono i problemi legati all'approvazione dello strumento finanziario cittadino. Sono giorni di tensione nella città metelliana ed ogni amministratore (in particolare gli assessori) cerca di tirare acqua al suo mulino, per non far crollare, inesorabilmente, le promesse fatte al proprio elettorato. La stanza dell'assessore al Bilancio ed alla Programmazione Economica, Giovanni Carleo, è stata letteralmente presa d'assalto dai vari amministratori, che cercano di strappare qualche migliaio di euro in più da poter ascrivere nel proprio capitolo di spesa. Lo strumento finanziario appare concluso, almeno nella sua parte iniziale, con una prima approvazione della bozza fatta in sede di Giunta municipale. Ora il documento passerà al vaglio dei vari consiglieri comunali, in una seduta ad hoc del "parlamentino" cittadino. In gioco ci sono molte delle promesse elettorali fatte ai cavesi dal sindaco Messina durante l'infuocata campagna elettorale del maggio 2001. Al momento, però, sembrano insormontabili le difficoltà nel mantenere la parola data, anche perché i tempi sono cambiati ed i mezzi finanziari a disposizione nelle casse comunali sono ridotti all'osso. Alfonso Senatore, consigliere provinciale di Alleanza Nazionale, accusa: «Come preventivato, la scellerata politica di incarichi portata avanti da Messina e dal suo staff sta portando il Comune alla rovina. Si continuano a tagliare fondi per la cultura e per il rilancio commerciale della città e questo sicuramente non sarà un toccasana per la disastrata economia cavese».