Tu sei qui: PoliticaBollette pazze a Maiori, Civitas 2.0: «Anziché incolpare terzi, Amministrazione chieda scusa!»
Inserito da (ranews), martedì 15 maggio 2018 15:20:47
Torna a far discutere, a Maiori, il caso delle "bollette pazze". Nei giorni scorsi ai cittadini sono state recapitate raccomandate per bollette dell'acqua in realtà già pagate anni addietro. Dopo la nostra segnalazione, è giunta rapidamente la rassicurazione del consigliere delegato all’Area Finanziaria Andrea Gatto, che, nell’attribuire la responsabilità dell’accaduto a «problemi tecnici occorsi al nuovo software di gestione delle procedure in via di implementazione», ha assicurato un rimborso per i cittadini interessati dall’errore. Ma "Civitas 2.0" non ci sta e ricorda che «già due anni fa accadde la stessa cosa: su 950 avvisi ben 350 erano farlocchi», per poi consigliare all’Amministrazione di «limitarsi a chiedere scusa, anziché dare sempre la colpa a qualcun altro». Infatti, il mancato controllo dell’Amministrazione sul gestore del servizio, si tradurrebbe in una «culpa in vigilando», spiega il consigliere di minoranza Valentino Fiorillo. «A prescindere da software e aziende terze a cui viene assegnato il servizio, le amministrazioni dovrebbero controllare, soprattutto quando accade ogni anno».
Di seguito il testo integrale del comunicato stampa, a garanzia della completezza dell’informazione.
Come dicevano il GATTO e la volpe "dacci solo 4 monete", ma abbiamo appurato definitivamente che "di loro non ti puoi fidar".
Per il terzo anno di fila (praticamente tutti quelli dell’amministrazione Capone) centinaia di maioresi si son visti recapitare avvisi per pagamenti non dovuti.
Per il terzo anno di fila, invece di limitarsi a chiedere scusa, la stessa amministrazione attacca oppositori, amministrazioni precedenti e presunti "furbetti" che vorrebbero infilarsi nelle loro mancanze per non pagare, offendendo i tanti cittadini onesti che devono anche perdere ore di lavoro in fila agli sportelli per vedersi riconosciuti i propri diritti.
Quest’anno, addirittura, ci dicono che le spese degli errori saranno addebitate ai responsabili. Peccato che tale affermazione sia stata puntualmente smentita nella risposta all’interrogazione che ponemmo due anni fa quando, a fronte di 950 avvisi inviati, ben 350 risultarono errati, quasi il 37 per cento. In quella sede ci fu espressamente dichiarato, come si può leggere nell’immagine (vedi sotto), che, le spese di spedizione per i solleciti sbagliati, ammontanti a circa 1.400 Euro, sarebbero restati "a carico del comune". Si tratta di un ulteriore sberleffo.
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Fonte: Il Vescovado
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