Tu sei qui: PoliticaBombe d'acqua, ora il mare della Costiera non è balneabile. I dati dell'Arpac
Inserito da (redazionelda), martedì 19 settembre 2017 08:55:55
di Christian De Iuliis
Non farà piacere a nessuno sapere che, secondo i prelievi effettuati nei primi giorni di settembre nel mare della Costa d'Amalfi, ampi tratti di costa non sono balneabili. Le spiagge di Positano, Conca dei Marini, Amalfi, Minori e Vietri sul Mare hanno infatti fatto segnare valori di enterococchi intestinali ed escherichia coli ampiamente superiori alla norma.
Il dato che nessuno si è curato finora di diffondere è facilmente acquisibile, consultando il sito dell'Arpa Campania (www.arpacampania.it) che, attraverso una serie di prelievi periodici, ha monitorato, come ogni anno, la qualità del nostro mare misurando in particolare la quantità dei due batteri di cui sopra per singolo campione di acque.
Sia gli enterococchi che l'escherichia sono batteri che testimoniano la contaminazione fecale del mare, i livelli di tolleranza per la balneabilità in Italia (già più alti che in altri paesi), nei rilievi dello scorso 4 settembre, due giorni dopo le prime bombe d'acqua di sabato 2, dopo circa cinque mesi di siccità.
Dinanzi alla spiaggia Grande di Positano ad esempio, a fronte di un limite di 200 per ogni 100 ml (enterococchi) e 500/100 ml (escherichia), nei prelievi dello scorso 4 settembre si sono registrati valori pari a 2005 e 782. Si tratta di valori assolutamente anormali per una località che vanta una bandiera blu.
Scorrendo le tabelle pubblicate per ogni singolo tratto di mare, si nota che, talvolta, pure per poche unità, durante l'estate i valori tollerabili vengono superati per poi ritornare a distanza di dieci giorni nei limiti. Tali sforamenti non sono sufficienti, si ipotizza, a stabilire la non balneabilità permanente delle acque ma rappresentano comunque un campanello di allarme importante.
Alcuni paesi, a dire il vero, hanno sempre mostrato un'ottima qualità del proprio mare: Maiori e la spiaggetta di Castiglione, ad esempio, hanno dato sempre risultati eccellenti, senza nessun sforamento, neanche negli ultimi prelievi.
Ma il caso più singolare è certamente quello di Minori che dalla tabella dei dati della scorsa estate mostra di aver superato il limite in diverse occasioni.
Il mare di Minori risulta, infatti, non balneabile già ben prima dell'inizio della stagione estiva, ovvero nei rilievi del 10 aprile. Tuttavia i limiti batterici vengono superati anche il 13 Giugno e successivamente in un prelievo del 21 dello stesso mese, quando i valori sono superiori rispettivamente di ben 5 e 4 volte rispetto al limite (1013 contro 200 e 2005 a fronte di 500). Le acque di Minori risultano non balneabili ancora l'8 Agosto in piena affluenza turistica, mentre 9 giorni dopo, il 17, i valori peggiorano ancora, anche se l'Arpac segnala questa situazione con un codice giallo e non rosso (che indica la non balneabilità).
Alcuni bagnanti locali erano stati avvertiti dagli stessi tecnici dell'Arpac dell'esito negativo di questi prelievi, contestualmente alcuni hanno pure lamentato l'aumento delle malattie infettive dell'apparato urinario (tipo cistite) e digerente (dissenteria), che rappresentano esattamente le conseguenze per questo tipo di contaminazione, soprattutto nei bambini e negli adolescenti. Ma in casi più gravi il contagio da Escherichia può causare malattie più gravi come la meningite e la peritonite. Probabilmente bisognerebbe cercare le cause di tale contaminazione e provare a dare qualche giustificazione sul piano sociale e rassicurazioni su quello medico.
Oggi, ad estate pressoché conclusa, i valori batterici del mare in costa d'Amalfi sono aumentati in circa il 50% delle spiagge; sarebbe utile sentire il parere dei tecnici dell'Arpac che potrebbero spiegare con maggiore precisione quali pericoli corrono i bagnanti che, specie nel weekend, continuano a nuotare nel nostro mare.
Certamente dichiarare ad agosto che il mare non fosse balneabile sarebbe stato un disastro dal punto di vista turistico ed economico, dunque i dati sono stati tenuti nel cassetto, la gente è rimasta all'oscuro della situazione e dei pericoli. Avevano e hanno ora i comuni l'obbligo di diramare il divieto di balneazione? O si tratta di un provvedimento non obbligatorio e che necessita di altre informazioni?
Di sicuro sulla qualità del nostro mare si è udito un atroce silenzio: abbiamo il dovere di fare delle domande e se nessuno ci racconta la verità, oggi abbiamo tutti i mezzi per andarcela a cercare.
Fonte: Il Vescovado
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