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Caso Lambiase, Senatore stronca Messina

Inserito da Il Salernitano (admin), mercoledì 30 luglio 2003 00:00:00

Il "caso Lambiase" tiene sempre più banco in città. Dopo le dichiarazioni choc rilasciate dal dipendente comunale ad un quotidiano locale, la vertenza che vede contrapposti lo stesso Lambiase ed il sindaco Alfredo Messina assume sempre più i toni di un vero e proprio thriller estivo. Qualche giorno fa, il primo cittadino ha cercato di difendersi nel corso di una conferenza stampa, lanciando accuse ai legali di Vincenzo Lambiase, ed in particolare agli avvocati Alberto Clarizia ed Alfonso Senatore. «L'avvocato Clarizia - ha sottolineato Messina - da giovane era soprannominato "Alberto a' Bugia". Per quel che riguarda Senatore, invece, posso dire che lui ha fatto di pari passo con me la campagna elettorale. Quindi, se sa qualcosa che io non so, parli, altrimenti sarò costretto a chiamarlo per testimoniare». Parole che, a giorni di distanza, ricevono una prima risposta dall'avvocato Alfonso Senatore. «Non posso entrare nel merito del procedimento giudiziario in corso - ha affermato il noto penalista metelliano - ma presto l'intero collegio difensivo di Lambiase terrà una conferenza stampa, nella quale chiariremo tutto quanto è possibile. Mi dispiace che il sindaco Messina si agiti in modo così scomposto, attaccando ed offendendo persino l'avvocato Clarizia, dal quale dovrebbe solo apprendere con umiltà, rispetto e riverenza. L'avvocato Clarizia è uno dei migliori penalisti salernitani, ultimo erede della grande scuola di giuristi napoletani, già sindaco di Salerno, stimato per le sue indubbie capacità amministrative e politiche». L'avv. Senatore, poi, scende più nei particolari dell'intricata vicenda: «Quanto al nostro cliente Lambiase, non è con le offese gratuite che ci si difende. Anche e perché chi è senza peccato scagli la prima pietra. E Messina farebbe bene, quanto a peccati, a stare zitto. Pensi, Messina, piuttosto ai suoi precedenti giudiziari: sentenze n. 1125 del 13/11/96, III Sezione Penale, condanna ad anni 1 e mesi 6 di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali con interdizione dai pubblici uffici per una durata uguale a quella della pena principale testè inflitta. Sentenza riformata dalla Corte di Appello di Salerno, in data 22/4/98, Registro numero 882, per essere i delitti ascritti estinti per intervenuta prescrizione, con conferma delle statuizioni civili e condanna al rimborso a favore della costituita parte civile, conferma della declaratoria di falsità del certificato, corpo del reato. In data 24/11/98, la Corte di Cassazione rigettava il ricorso di Messina, con condanna al pagamento delle spese processuali ed alla refusione delle spese in favore della costituita parte civile. Ad avviso di Messina, Lambiase non sarebbe credibile per il suo passato, rispetto ad un sindaco che è persona perbene ed onesta, ma che, a nostro sommesso avviso, avrebbe, se innocente, fatto bene a rinunziare alla prescrizione, che non equivale ad assoluzione, specie quando questa segue ad una condanna penale così pesante ed infamante per un galantuomo, con conseguenze civili non estinte, e consequenziale dichiarazione di falso del certificato corpo del reato. Bene invece - conclude l'avv. Senatore - farebbe l'avvocato Messina a stare calmo, tranquillo, sereno e beato, attendendo gli esiti delle indagini in corso, magari, e questo è un nostro consiglio di vero cuore, affidandosi ad un penalista del valore dell'avvocato Clarizia». Parole forti, che gettano ancora di più benzina sul fuoco che sembra stia investendo chi muove i bottoni di Palazzo di Città.

Fonte: Il Portico

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