Il giorno dopo l'elezione. Luigi Gravagnuolo, 259° sindaco della città, eletto da oltre 18mila voti, è già al lavoro. Ieri ha chiuso con il Consorzio di Bonifica l'annoso problema della fornitura dell'acqua di irrigazione. «Nella mattinata di ieri, con i responsabili della Coldiretti, con l'assessore provinciale Martinangelo e con i responsabili del Consorzio, abbiamo siglato il contratto. Da domani i campi agricoli di S. Lucia e S. Anna potranno usufruire di acqua a prezzi inferiori agli anni scorsi». Dopo la costruzione del nuovo acquedotto, sarà rivolta l'attenzione alle zone del Contrapone, di Passiano e S. Arcangelo. «Non chiacchiere, ma fatti».

É un Gravagnuolo caricato e determinato. «Subito opereremo la discontinuità con il passato a Palazzo». Non fa nomi, ma il segretario generale ed i tre dirigenti nominati da Messina e mantenuti dal commissario straordinario, la dott.ssa Mansi, l'ing. Attanasio, l'avv. Avagliano ed il dott. Durante, non dovrebbero essere riconfermati. «Tra i nostri primissimi atti, il Piano del Traffico e l'abbattimento di tutti i prefabbricati fatiscenti e disabitati. Dovranno essere il segno di una svolta e di un cambiamento verso il futuro». A Palazzo di Città la discontinuità è nell'impegno assunto dal sindaco in prima persona nel miglioramento dell'efficienza dei servizi comunali. «La macchina comunale deve essere pronta al salto di qualità. A tutti, e prima a me stesso, chiedo efficienza, equità, impegno e divisione netta tra gestione e politica».

Ma ora l'attenzione del sindaco è rivolta anche alla composizione del governo, alla squadra assessoriale, alla distribuzione delle deleghe ed alle nomine nelle società miste e similari. «Mi atterrò scrupolosamente alle regole condivise da tutti e sottoscritte al tavolo del centrosinistra». É molto reticente, ma sa che è una partita importante. Le regole ipotizzano che dovranno essere scelti 8 assessori, di cui uno riservato al sindaco, il presidente del Consiglio ed il vicesindaco. Le prime indiscrezioni vedrebbero per la Margherita 3 assessori, di cui 1 vicesindaco oppure 2 assessori ed il presidente del Consiglio, 2 assessori per "É Viva Cava", 2 allo Sdi o il presidente del Consiglio, e 1 assessore all'Udeur ed a Rifondazione Comunista. A queste vanno aggiunte le deleghe, che serviranno a compensare gli equilibri politici e gli scontenti, tenendo fermi i criteri di competenza. Con lo stesso criterio si considereranno le Governance (nomine società miste e similari).

Dunque, tutto trasferito ai partiti. E già nella serata di ieri, Consiglio direttivo nella Margherita ed in Rifondazione Comunista. I primi nodi. In pole position nella Margherita Barbuti alla presidenza del Consiglio, assessori Gianpio De Rosa e Cioffi. Ma Fasano scalpita. In "E' viva Cava" Servalli, Salsano e Lamberti per due posti. Salsano potrebbe essere accontentato con una delega specifica in ambito contabile. Nello Sdi Coppola e Palumbo, ma anche lo stesso segretario cittadino Pisapia. Nell'Udeur la lotta è tra Germano Baldi, Bastolla e Senatore. In Rifondazione tra Armenante, primo eletto, e Musumeci, l'uomo forte del partito. Un'ipotesi della squadra: De Rosa vicesindaco, Cioffi, Lamberti, Servalli, Coppola, Pisapia, Senatore, Musumeci. Per l'assessore riservato al sindaco: «Dal nome potremo capire anche l'orientamento per il futuro». Presidente del Consiglio, Antonio Barbuti. Per il segretario generale si sussurrano i nomi di Moscatiello, già sindaco di Baronissi, e di Nicola Laudisio, attuale segretario di Castellammare. Per il Difensore civico sempre più insistente il nome del magistrato Felice Scermino. Sono voci ed ipotesi, ma...