Antonio Barbuti, capogruppo consiliare di Unione Popolare, ritorna alla carica. Ripropone al presidente della Commissione consiliare Cultura l'esame della gestione politica dei contributi. Immediata la reazione dell'assessore Gianpio De Rosa. Dunque, ancora una volta Barbuti mette sotto accusa la gestione dei contributi, per la quale, a suo dire, vi è stato un interesse personale a danno della comunità e dei consiglieri comunali, che ne rappresentano i legittimi interessi. «Dobbiamo rimuovere ogni zona d'ombra - scrive Barbuti - ed iniziare un chiarimento in Consiglio comunale sulla vicenda, confrontandoci. E mettere fine a tutte le fasi che hanno determinato l'elaborazione del programma che ha portato alla dissipazione di migliaia di euro. Da parte dell'opposizione vi è un atteggiamento costruttivo, come dimostrato anche nell'ultimo Consiglio comunale».

La maggioranza fa quadrato intorno all'assessore, mentre Baldi e Schillaci chiedono che il problema venga affrontato nella conferenza dei capigruppo. De Rosa ribadisce l'assoluta trasparenza ed il lavoro che l'Amministrazione sta portando avanti nel garantire a tutti i gruppi culturali che operano in città partecipazione, coinvolgimento e sostegno con regole precise. E replica ai rilievi fatti dallo stesso Barbuti in Consiglio comunale nel denunciare l'ingerenza della parte politica nella nomina della Commissione consultiva della Cultura, spettante invece al dirigente comunale.

«Non abbiamo alcuna difficoltà a proporre un emendamento che vada nella direzione richiesta, ma ci preme sottolineare, e lo ribadiamo con forza, che Cava - rimarca De Rosa - è la prima città della Regione che ha un regolamento per l'assegnazione dei contributi tramite bandi, con regole precise Abbiamo messo a disposizione un budget, da dividersi tra gli eventi individuati dall'Amministrazione e quelli proposti dalle associazioni. Per i secondi è previsto un bando pubblico, con indicazioni chiare e precise ed ancorate a norme approvate con il regolamento».