Il Teatro alla Scala di Milano, lo scorso 7 dicembre per la sua 'prima' mette in scena l'opera: "Boris Godunov".

E da Mosca arriva anche il 'plauso' del Cremlino: "L'Italia si fa "voce nel deserto" sullo sfondo della rimozione della cultura russa in Occidente"

E ha poi ribadito attraverso il proprio portavoce Dmitry Peskov:

"Di fronte agli episodi di cancel culture nel mondo, c'è ancora qualche sprazzo di ragionevolezza. In particolare, la prima del Boris Godunov che si è svolta questa settimana a Milano, dimostra a mio avviso che non c'è assolutamente bisogno di abolire la cultura russa, che è meravigliosa e fa parte del patrimonio dell'umanità", ha detto il portavoce di Vladimir Putin parlando al quotidiano Izvestia.

La nota del Cremlino arriva, soprattutto dopo le dichiarazioni contro la cancellazione della cultura russa arrivati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dalla premier Giorgia Meloni e dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, presenti allo spettacolo. Sulle agenzie di Mosca mancano però le dure critiche al presidente Putin, accusato di voler "distruggere" la cultura russa con la guerra in Ucraina.

A onor del vero, proprio la scelta di Boris Godunov non è stata comunque esente da polemiche in Italia, a partire dalla richiesta del console ucraino a Milano di cancellare lo spettacolo per non dare voce alla propaganda russa.

Fonte foto: Commons Wikimedia e Quirinale