Si chiama «Dimemo» (Diga Marittima per l'Energia del Moto Ondoso) ed è la prima diga italiana che cattura l'energia generata dalle onde del mare, sul modello di quelle già collaudate nei paesi scandinavi.

Il prototipo del Belpaese, simbolo d'innovazione, si trova a Napoli, presso il molo San Vincenzo, con la Seconda Università di Napoli pronta ad avviare l'attività di studio e sperimentazione.

«Il nostro obiettivo - spiega Diego Vicinanza, professore associato di ingegneria costiera presso la SUN - è quello di dissipare l'energia del moto ondoso e catturarla con degli appositi dispositivi completamente integrati all'interno delle dighe marittime portuali».

Una tecnologia che non rovina esteticamente l'ambiente in cui sorge e che, soprattutto, produrrà energia pulita per soddisfare il fabbisogno delle località portuali e costiere, con la speranza di migliorare la qualità dell'aria e, magari, lo stato di qualità dell'ambiente marino del Golfo di Napoli. Il tutto per un costo sicuramente inferiore all'investimento che richiederebbe un'opera tradizionale e che il docente universitario prevede possa essere recuperato in cinque anni. Il prototipo è stato finanziato dal Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca (Miur), nell'ambito del progetto di innovazione sociale del Programma Operativo Nazionale (Pon) Ricerca e Competitività 2007-2013.