Vince a Cava l'ala fassiniana e Marco Ascoli, segretario uscente, prenota la riconferma. La mozione Fassino conquista 8 delegati provinciali, il 9° è andato alla mozione Angius, rappresentata dalla dirigente scolastica Ester Cherri, che con pochi iscritti ha messo in difficoltà la maggioranza. Nel direttivo, composto da 36 membri, ben 33 sono fassiniani e 3 di Angius. «La difficoltà - afferma Rolando Mughini - è trovare l'accordo nel gruppo vincitore». Il congresso Ds ha vissuto anche momenti esaltanti e forti. Incisivi gli interventi di Iuliano, Calvanese, Mughini, Bove, Salsano, Fiorillo, con attenzione soprattutto ai rapporti tra il partito ed il Palazzo.

Ed è stata la tribuna ideale per il sindaco diessino Gravagnuolo per lanciare messaggi chiari e precisi ai partiti della coalizione e per rassicurare la città sul suo impegno che non verrà mai meno. «Se dovessi rendermi conto di non poter realizzare il progetto indicato alla nostra comunità, sarei il primo a lasciare il Palazzo», ha esordito. Avverte fortemente la responsabilità del governo della città, ma non se ne sottrae, anzi raddoppia il suo impegno, sa di aver dato alla città una speranza, una bandiera. «Nella città si avverte questa condivisione - afferma - anche una parte del ceto politico locale, che inizialmente non ha condiviso il nostro percorso, il nostro progetto di città, si è avvicinato a noi. Dobbiamo essere consapevoli dei cambiamenti ed essere in grado di governarli. Sono il sindaco della città e non di una parte. Siamo armati di una ragionevole pazienza e di una necessaria ricerca della mediazione, ma diciamo pure che esiste un punto oltre il quale la logica della trattazione estenuante non può andare».

Ne ha anche per i Ds: «Abbiamo messo su una manovra fiscale che ha assicurato a circa 500 famiglie l'esonero del'Ici, ha aumentato dal 7 al 9 per mille l'aliquota per le seconde case sfitte e ridotto di un punto l'aliquota per le case fittate con canone concordato. Ed il partito è apparso incerto di fronte ad una manovra nata per le famiglie disagiate e per i giovani». Di qui l'appello ai Ds di farsi carico più fortemente del suo impegno: «Stiamo esprimendo una delle migliori classi dirigenti, assecondiamo questo processo di maturazione con atti chiari e forti». Poi ha chiesto una tregua alla competizione che caratterizza i rapporti politici tra Ds e Margherita, che presentano il più alto grado di competizione a livello regionale, provinciale e locale.

Infine, ha difeso la sua Giunta, in particolare replicando alle critiche mosse a Senatore da più parti all'interno del congresso in merito agli atteggiamenti repressivi avuti nei confronti degli extracomunitari. «Le regole devono valere per tutti», stronca e va al cuore della polemica: «L'assessore lavora in maniera instancabile e sta dando il suo contributo. Comunica quello che fa con modi diversi da quello che io userei, ma il suo interesse è la sicurezza, su cui ha dimostrato di saper lavorare, e non le politiche sociali».