L'accoglimento della relazione e del bilancio di fine mandato presentata dal presidente Sebastiano Maffettone ha congedato il Consiglio di amministrazione della Fondazione Ravello celebratosi lo scorso 7 dicembre a Salerno.

Un atto necessario, ai titoli di coda, prima della scadenza naturale delle cariche statutarie al 31 dicembre prossimo. E mentre oramai si attende soltanto la nomina, da parte del governatore Vincenzo De Luca, di un commissario straordinario che in tempi brevi dovrà traghettare la Fondazione verso il nuovo corso partendo dalla modifica statutaria e la nomina dei nuovi "attori" (relativamente alla governance e al comparto operativo) in vista del Ravello Festival 2019 restano tante le incognite.

A partire dai contratti - la maggior parte - dei collaboratori, a tempo determinato, in scadenza il 31 dicembre. Dai tre direttori artistici ai responsabili di ufficio stampa e comunicazione, dai responsabili degli uffici di contabilità e rendicontazione al consulente legale: persino il contratto del segretario generale Ermanno Guerra potrebbe non essere rinnovato se non si interviene in tempo utile, magari attraverso lo strumento della clausola di salvaguardia sociale di cui la stessa Fondazione si è fatta garante con personale interno a Villa Rufolo.

Di sicuro è questo un periodo molto complicato per la Fondazione Ravello da sei mesi destinata a vivere nell'incertezza.