Alfredo Messina non ha perso il suo aplomb. Nonostante la sconfitta elettorale, si è reso subito disponibile con la stampa nella sede del suo comitato elettorale, poco distante da quello del neo sindaco Luigi Gravagnuolo, dove si festeggiava a più non posso. Nella sua sede, a seguire il responso elettorale, anche Marco Galdi, che nelle scorse amministrative era stato un avversario di Alfredo Messina.
In questa competizione elettorale, il docente universitario si era schierato con l'Udc di Giovanni Baldi. In contrasto con quest'ultimo, per il ballottaggio aveva invitato gli elettori del partito di Casini a votare Alfredo Messina, che era comunque «un rappresentante» della Casa della Libertà in opposizione a Gravagnuolo, esponente del centrosinistra.

Il giallo dei manifesti
Non è stato svelato l'ideatore dei manifesti di propaganda elettorale scelti per il ballottaggio da Alfredo Messina, dove venivano riportati slogan in vernacolo che invitavano a votare il candidato della Casa delle Libertà. Alcuni esempi: "Jamm bell ja", "Scart frusc e pigl primiera"; "Uocchi chini e man vacant"; "L'altarino è piccirill e chin e devozion"; "Addò nun ci stann omm, i fann i ciucc capi re e case".
Nei giorni scorsi è stato affisso anche un manifesto di colore giallo, con la scritta "Sì all'autonomia dei cavesi! No alla sudditanza salernitana" (chiara l'allusione all'amicizia tra il neo sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, ed il primo cittadino cavese Gigi Gravagnuolo), Alfredo Messina ha dichiarato che non è stato affisso dalla sua parte politica. Insomma, un manifesto e, soprattutto, uno slogan senza alcuna paternità.