A sorpresa Marco Galdi diffonde il documento di accordo, sottoscritto da Giovanni Baldi nel febbraio del 2006, con la sua indicazione a candidato sindaco. Immediata la replica del leader, che rimprovera a Marco Galdi di tacere di altri documenti e di altri accordi. Dunque, la polemica nell'Udc non si attenua. L'attenzione è rivolta ai movimenti interni del partito di Casini per conoscere le ripercussioni. Intanto, Giovanni Baldi resta il commissario ed incassa attestati di solidarietà dagli organi provinciali.

Marco Galdi, dunque, ha diffuso copia del documento controfirmato da Giovanni Baldi, nel quale si stabiliva che Galdi era il candidato a sindaco e Baldi il vicesindaco, che gli incarichi di natura politico-amministrativa erano definiti per il 60% da Baldi e per il 40% da Galdi. Inoltre, erano indicati i nomi del dirigente con funzioni di direttore generale e del capo staff del sindaco, coperti da omissis nella copia distribuita. «La mia non è stata una rinuncia, né una fuga», afferma Galdi. Ed annuncia che resterà nell'Udc e che lavorerà per l'unità della Casa delle Libertà.

Baldi immediatamente replica: «Peccato che non pubblichi l'accordo sottoscritto a luglio e strappato a settembre in modo unilaterale e non riferisca che all'indomani del voto delle politiche la maggior parte degli iscritti mi avevano indicato, alla luce dei risultati e dei consensi ricevuti, come candidato a sindaco e Galdi aveva accettato che lo sostituissi. Ma nulla ha fatto, poi, per contribuire alla vittoria della lista, anzi». Intanto, Baldi ribadisce l'impegno in Consiglio comunale e per la riorganizzazione del partito.