Tu sei qui: PoliticaIci ed Irpef, l'opposizione insorge
Inserito da (admin), lunedì 26 febbraio 2007 00:00:00
Nella maratona notturna consiliare, approvata la determinazione delle aliquote Ici 2007 e dell'addizionale Irpef. In particolare, confermata l'aliquota del 5,2 per mille per la prima casa, il 6 per mille per le abitazioni locate con contratti convenzionati, 7 per mille quella ordinaria, 9 per mille per le abitazioni non locate per le quali non risultino essere stati registrati contratti di locazione da almeno due anni. Infine, l'addizionale Irpef è passata da 0,4 a 0,6. Compatto il voto della maggioranza, nonostante qualche dubbio registratosi nei giorni scorsi.
La minoranza - Forza Italia, An e Udc - ha bocciato i provvedimenti. Particolarmente critici i consiglieri dell'opposizione. «Come già affermato in commissione, ribadisco che l'aumento del 7 al 9 per le seconde case è frutto della vecchia mentalità comunista di punire la ricchezza ed i sacrifici della gente», afferma Laudato (Fi). «Ci saremmo aspettati, dopo il grande battage elettorale, che Gravagnuolo pensasse ad una riduzione dell'aliquota della prima casa, ed invece ci troviamo di fronte a due aumenti, quello punitivo del 9 per mille per le seconde case e quello dell'addizionale, di cui non condividiamo la ratio», afferma Fabio Siani di An. Infine, Umberto Ferrigno dell'Udc: «Ci saremmo aspettati una politica tesa alla diminuzione delle aliquote attraverso un recupero dell'evasione ed una progettualità forte».
Ma pesa ancora sui consiglieri l'atmosfera ed il clima prodottisi dopo le dichiarazioni di Antonio Barbuti, che denunciava le voci che circolavano sulle dimissioni del consigliere Lucio Bisogno. «Ho esposto le preoccupazioni avvertite in questi mesi», afferma Barbuti.
Intanto, il referente politico di Italia dei Valori, Paolo Santacroce, in una lettera inviata al sindaco Gravagnuolo, ha lamentato l'esclusione ingiustificata da qualsiasi impegno politico per la città. «Siamo portati a ritenere - scrive - che la felice esperienza delle riunioni allargate del centrosinistra si è irrimediabilmente conclusa. Come pure sappiamo delle resistenze incontrate da lei per allargare il discorso a Italia dei Valori». Santacroce lamenta di non aver trovato interlocutori politici, di qui la decisione: «Le comunichiamo che da oggi siamo ufficialmente fuori dal centrosinistra cittadino perlomeno sino a quando non si avranno delle nuove condizioni, con serie prospettive programmatico-politiche che possano portare alla revoca della decisione», conclude Santacroce, che ribadisce che il gruppo IDV si muoverà sempre nella ricerca della migliore soluzione, nell'interesse dei cittadini e nella tutela delle classi più deboli.
Fonte: Il Portico
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