Tu sei qui: Politica«Ieri sbarco "clandestino". Non accetteremo altre navi a Napoli e Salerno»: l'avvertimento di De Luca
Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 2 agosto 2022 15:15:44
«Credo che non sia accettabile nessuno sbarco né nel porto di Salerno né nel porto di Napoli, chiariamolo bene da subito. Mi dicono che non ci sono in previsione altri sbarchi, ma chiariamo che non li accetteremo».
A dirlo è il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, interrogato da un giornalista a margine della presentazione del "Piano Idrico della Campania" in merito alla vicenda della nave Ocean Viking arrivata ieri a Salerno con a bordo 387 migranti.
Appresa la positività al Covid di una cinquantina di naufraghi, il governatore aveva chiesto di sospendere lo sbarco e avviare controlli sanitari tenendo a bordo i migranti, ma il suo appello non è stato raccolto dalle autorità.
«Il Comune di Salerno si è fatto carico dei bambini non accompagnati, anche di quelli contagiati. Non ho capito bene dove sono andati gli altri: accogliere è un dovere di solidarietà, ma non è un obbligo accettare i contagi», ha detto.
«La vicenda di ieri è stata sgradevole, nessuno ci ha avvertiti dell'arrivo di questa nave: è stata quasi una operazione clandestina», ha chiosato.
Quanto al Piano idrico, De Luca, dopo aver chiarito che la Campania non ha avuto un'emergenza come le altre regioni del nord, ha spiegato che la regione «fornisce seimila litri al secondo all'acquedotto pugliese creando a volte disagi in Irpinia e, incredibilmente, dobbiamo rifornirci da altre regioni».
«Vogliamo risolvere definitivamente questo problema realizzando anche nuove captazioni di sorgenti. Un altro capitolo riguarda gli invasi collinari per uso irriguo, terzo capitolo prevede il rifacimento delle reti idriche, perché abbiamo una dispersione di acqua che a volte raggiunge il 40%», ha spiegato.
Un riferimento anche alla situazione politica. Sulla vicenda dell'accordo Letta-Calenda, il governatore ha commentato: «Sono turbato, non ci ho capito niente. Non mi pare che ci siano elementi di grande chiarezza da nessuna parte. In un paese normale avremmo continuato a far lavorare il governo: portare il paese al voto a Ferragosto mi sembra un segno di grande crisi della democrazia».
Fonte: Il Vescovado
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