In città e tra le forze politiche tiene banco la seconda rilevazione sul gradimento della Giunta e del sindaco Gravagnuolo, affidata all'Istituto Piepoli. Particolarmente critici gli uomini del centrodestra. «Il sondaggio effettuato tra la gente, le famiglie, gli operai, i disoccupati, gli imprenditori, dà meno del 30% alla Giunta e qualcosa in più al movimentismo mediatico del sindaco Gravagnuolo», spiega il capogruppo di Forza Italia, Alfonso Laudato, il quale sottolinea l'impossibilità di un giudizio positivo se si presta attenzione al tasso di disoccupazione a Cava, all'inefficienza dei servizi sociali ed allo stato di sicurezza che vive la città.

«Che dire dell'ambiente, poi. Siamo salvi solo per un sito di stoccaggio, anche se caparbiamente si è voluto mettere da parte il progetto di Foce di Croce, ma il prezzo che paghiamo è alto, oltre 9 milioni per lo smaltimento. Sembrano sondaggi più per un candidato sindaco che per conoscere le aspettative della città. Ed in questo caso non credo che debba pagare il Comune, ma chi li ha commissionati». Fabio Siani, capogruppo di An, è sfiduciato: «Dov'è l'opposizione? Divisi e dispersi, e la risposta che offriamo certamente non è né forte, né coinvolgente. Tutto da rifare, come diceva Bartali».

Antonio Barbuti, ex maggioranza, ora Unione Popolare: «Non crediamo ai sondaggi, ci convincono invece le attese della gente, le speranze frustate di tanti cittadini, di opere non realizzate. È una rilevazione alla quale nessuno crede, forse neanche gli assessori e lo stesso sindaco». Infine, Giovanni Baldi (Udc): «È possibile che il sindaco tiri e forse solo lui. Abbiamo, infatti, alcuni dubbi e perplessità su alcuni nomi della Giunta. Lasciamo i sondaggi ed ascoltiamo di più la gente, sono gli unici giudici della nostra azione e del nostro impegno».