Tu sei qui: Politica‘Mi ricandido, la gente è con me'
Inserito da (admin), lunedì 3 gennaio 2005 00:00:00
Dopo la tempesta di questi mesi, il sindaco Alfredo Messina è al suo posto, deciso a portare a termine la legislatura. Ma quante difficoltà! Ora il "Messina bis" è salpato e veleggia verso il 2006. Dunque, la crisi è alle spalle? «Credo proprio di sì. Indubbiamente ci sono stati momenti critici, ero deciso ad interrompere la legislatura traumaticamente se non si fossero trovate le condizioni per proseguire. Alla fine il senso di responsabilità è prevalso in tutti». Si dice che è stato riaffermato il primato della politica e dei partiti. E per il sindaco? «É stato trovato un maggiore equilibrio tra i partiti, i gruppi consiliari e la stessa Amministrazione. Abbiamo completato il quadro della Giunta e gli assessori hanno le deleghe piene. Per il sindaco? Ciò che detta la legge, il garante, il capo del governo. Nessun accerchiamento o ingessatura. Il sindaco è e resta il punto di riferimento e l'ispiratore dell'attività amministrativa. D'altronde, non dimentichiamo che alla città ho chiesto un voto per il mio progetto, condiviso dai partiti». Un progetto che mirava a restituire Cava ai cavesi e non ad un movimento o un gruppo come "Confronto". «Quando affermavo "Cava ai cavesi", intendevo principalmente lavorare per restituire ai cavesi l'orgoglio dei secoli, richiamare quelle peculiarità che avevano fatto la città punto di riferimento della Provincia, scuoterli dal sonno e dall'immobilismo di questi anni ed infondere in loro l'entusiasmo per una città che ha una sua storia, ha un patrimonio archittetonico unico nel Sud, circondata da colline con un'aria salubre e con tanto verde. Di qui il mio impegno in questi anni. Un lavoro a cui ho chiamato a collaborare legittimamente risorse ed intelligenze che stanno interpretando nella giusta misura le linee guida da me fortemente volute nel progetto di città». Un progetto politico creato e sostenuto da "Confronto", che lo ritiene esaurito. Ed allora? «Il progetto nato nella sede di "Confronto", presentato alla città, che lo accolse con attesa, nel corso degli anni è diventato realtà con l'attività amministrativa. Esaurito nella sua formulazione, ma non nella sua continua realizzazione. Un progetto, e lo dicemmo, che era programmato su due legislature. Un progetto che non è finito, anzi, con la realizzazione di tante opere pubbliche, con la continua opera di restituire vivibilità e cittadinanza a tante esigenze, lo vedo prendere corpo. Ma non bisogna fermarsi». Dunque, Messina si ricandida? «Sarebbe un continuum naturale. Ma esso è legato anche a tante contingenze non sempre ponderabili. In questi giorni, pur nella tempesta dei partiti, ho avvertito il calore della città, della gente comune, che non sapeva spiegarsi l'agitarsi dei partiti». Cosa vorrebbe dire alla città? «Abbiate fiducia nel vostro sindaco, che anche nei momenti di maggiore solitudine, tristezza, sconforto, ha pensato che c'era un impegno da assolvere con la sua città. Lavoriamo tutti insieme per far sì che il sogno accarezzato di una città a misura d'uomo diventi realtà. Un città nella quale ognuno si senta parte attiva e coinvolta».
Fonte: Il Portico
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