«Con la classica sceneggiata napoletana il sindaco Reale richiede ai cittadini di Minori, per la seconda volta, un sacrificio in termini di riposo e tolleranza riguardo ai "fastidi" legati alla festa danzante "Minori in White". Come dire: vi arreco un disagio ma me la sono cavata avvertendovi!».

E' quanto afferma il consigliere di minoranza di "Fratellanza Minorese" Antonio Cioffi, a poche ore dall'evento in programma stasera presso il Lungomare California.

«Innanzitutto, senza un regolamento adeguato che disciplini tecnicamente l'inquinamento acustico - dice Cioffi -, come esiste in altri (tanti) comuni, senza alcuna considerazione di norme nazionali, lo stesso sindaco autorizza una festa che non rispetta alcun parametro a partire dalla sicurezza, passando per la capienza degli utenti che può ospitare, sorvolando la vendita di biglietti e la somministrazione di alcol ai minorenni, fino al livello dei decibel che supera ampiamente quello previsto. Il tutto sotto gli occhi inermi delle autorità.

Questo scempio delle regole che si rende rischioso per la gioventù stessa, al di là dei disagi alla popolazione, vuole non solo dare il solito contentino ad asserviti apparati elettorali, ma soprattutto vorrebbe nascondere la palese assenza di una qualsivoglia politica giovanile e in generale di natura sociale».

La denuncia di Cioffi non è soltanto finalizzata a denunciare presunte irregolarità circa l'organizzazione del party e lancia un messaggio sociale.

«Il paese avrebbe bisogno di altro - afferma - sia in termini di sociale che di turismo. Se proprio vuole aiutare i giovani il sindaco provveda a dare vita a strutture ormai in abbandono (pensiamo alla mediateca chiusa da quasi due anni, al forum dei giovani promesso dal 2009 e poi lasciato morire perché non lo avrebbe "controllato") o a valorizzare quei giovani impegnati in organizzazioni, che dalla banda di musica allo sport, vedono carenza di spazi e risorse.

Piuttosto sembra che a Minori i giovani siano solo i soliti (appunto il "Minori in White") che continuano ad usufruire di spazi pubblici senza autorizzazione e gratuitamente (ovviamente per un beneficio economico di pochi)».