Tu sei qui: PoliticaParcheggi, scontro Siani-Senatore
Inserito da (admin), mercoledì 15 novembre 2006 00:00:00
Il polverone suscitato dal provvedimento della rimodulazione delle aree di parcheggi, delle nuove tariffe ed orari, si arricchisce di ulteriori interventi. Mentre a destra si tuona contro l'Amministrazione e si chiedono le dimissioni dell'assessore Alfonso Senatore, nella maggioranza i toni si attutiscono, anche se resta la linearità delle posizioni. Servalli, Senatore e lo stesso Barbuti contribuiscono a chiarire le posizioni.
Dunque, il dibattito politico continua tra sussulti e fiammate. Fabio Siani di An insiste: «La dura posizione assunta dal capogruppo della Margherita, Barbuti, è un atto di sfiducia per l'assessore Senatore, il quale dovrebbe trarne le dovute conseguenze, dimettendosi, ma è anche un segnale dell'assortimento sbagliato della coalizione guidata da Gravagnuolo. Si trova a guidare una vera e propria armata Brancaleone».
Nella maggioranza, dopo la sorpresa e l'irritazione iniziali, ritorna la calma. «Il dibattito si fa vivace, è vero. E' anche il sintomo di una città attiva, nella quale c'è attenzione e partecipazione alle vicende amministrative e, per altro verso, il segnale che l'azione del sindaco comincia a produrre i suoi effetti. Il provvedimento adottato è diretto a contenere il fenomeno dei parcheggiatori abusivi», così l'assessore Enzo Servalli.
Alfonso Senatore non raccoglie la provocazione di Siani e difende il provvedimento, che si inserisce in un'azione di tutela del cittadino e del programma di qualità dell'Amministrazione Gravagnuolo. «Un provvedimento frutto di approfondimento in Giunta e di unanime condivisione - dice - È stata una scelta politica per migliorare la gestione della sosta e garantire una maggiore sicurezza e disponibilità di posti, e soprattutto renderla libera dalle richieste dei parcheggiatori abusivi».
Anche Antonio Barbuti, capogruppo della Margherita, chiarisce la propria posizione e denuncia la strumentalizzazione che se ne è voluta fare: «Avevo solo chiesto, ribadendo che non conoscevo i contenuti dell'atto deliberativo, che sarebbe stato preferibile una preventiva valutazione da parte della commissione consiliare preposta. E lo facevo perché sempre più convinto del ruolo di centralità delle commissioni di partecipazione politica. Nessun attacco proditorio all'assessore o al sindaco o atto di sfiducia. Esso significherebbe mettere sotto accusa la stessa delegazione della Margherita, che unitamente al sindaco ed alle altre delegazioni sta lavorando d'intesa con i partiti della coalizione, in uno spirito unitario».
Fonte: Il Portico
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