Tu sei qui: PoliticaPolis: "Il Bilancio è un atto politico!"
Inserito da Ida Amabile (admin), giovedì 3 febbraio 2005 00:00:00
La crisi al Comune è sempre stagnante, senza accenno di risoluzione. Anzi, pare che improvvisamente tutto vada bene, perché nessuno della coalizione parla. Entro poche settimane dovrà essere approvato il Bilancio di previsione, pena lo scioglimento del Consiglio. Quali le considerazioni in merito del dott. Enzo Gallo, leader di "Polis"? «Cercherò di dare in modo sintetico delle risposte che possano far riflettere i cittadini e, nel contempo, fare una fotografia del quadro politico attuale. Voglio ricordare che il Bilancio di cui trattasi non è solo una questione di tagli di natura economica per coprire un buco di errate valutazioni politiche precedenti, ma è, soprattutto, lo strumento politico di indirizzo più importante che un'Amministrazione va a compiere. Mi spiego meglio. Quando noi parlavamo un anno fa di buco nel Bilancio per circa 1,5 milioni di euro (diventati ora 3 milioni), sottolineando gli sprechi, ma, soprattutto, la mancanza di una progettualità reale che facesse da supporto ad un'identità da dare a questa città, l'Amministrazione si limitò a rispondere che questo buco non era quasi reale, ma fisiologico. Mentre le sinistre fecero di più, mantenendo il numero legale per l'approvazione del Bilancio stesso. Il dramma consiste nel fatto che questa identità, che alla città può essere attribuita solo quale turistica, non è stata e non è ancora identificata, né vi sono progetti e supporti adeguati per poterlo fare. E questa è la vera disgrazia. Perché non basta solo eliminare gli sprechi, né tantomeno i lavori pubblici realizzati o da realizzare da parte del Sindaco e non dell'Amministrazione, che noi abbiamo riconosciuto, ma che in mancanza di un progetto reale rischiano di diventare fini a se stessi. Noi il progetto di città l'abbiamo presentato dal primo giorno della costituzione dell'Associazione, come avevamo richiesto i tagli da fare, indicando quali e, magari, creando anche un buco in Bilancio, per trovarci oggi ad avere delle opere di supporto per il turismo, che potessero creare indotto lavorativo per i giovani. Purtroppo, la nostra voce è rimasta inascoltata ed oggi i cittadini si dovranno apprestare a vivere un periodo caratterizzato sempre più dai problemi esistenti, nonché da aumenti di tasse, che saranno inevitabili. Ora vorrei sapere, di grazia, che cosa ciancia la sinistra, che ha colpe quante e più di Messina, avendo approvato un Bilancio mantenendo il numero legale».
Fonte: Il Portico
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