Tu sei qui: PoliticaQuestione parcheggi, Barbuti al contrattacco
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 29 ottobre 2001 00:00:00
Parcheggi senza pace e polemiche senza sosta. A chiarire la sua posizione nell'affaire "parcheggi ed elezioni" è lo stesso Antonio Barbuti (nella foto), assessore al Commercio del Comune metelliano, chiamato in causa da dichiarazioni che lo indicavano al centro di operazioni elettorali, con lo scopo di favorire il successo personale e del centrodestra nelle elezioni amministrative del 13 maggio scorso. Dichiarazioni oggetto di interpellanze ed interrogazioni al governo, presentate dai deputati del centrosinistra Andrea Annunziata, Vincenzo De Luca, Vincenzo Maria Siniscalchi, Antonio Boccia ed dal senatore Roberto Manzione, che hanno visto la risposta alla Camera da parte del sottosegretario agli Interni, Antonio D'Alì. «Chiarire è già un termine improprio. La mia estraneità ai fatti diffusi dalla stampa nei mesi scorsi - afferma Barbuti - relativi ad un presunto caso parcheggi, in cui si ipotizzano vari reati, è assoluta. Non ho mai ricevuto avvisi di garanzia non perché fossi assente (la missione amministrativa a Bruxelles era stata già programmata da tempo), ma perché tali atti giudiziari non esistono. È stato montato un caso basato su illazioni o fantomatiche dichiarazioni mai confermate, né in via ufficiale né tantomeno giudiziaria. D'altra parte, è nota all'opinione pubblica la mia posizione sulla vicenda
parcheggi fin dal momento in cui fu stipulata la convenzione con l'Aci per la gestione del piano sosta».
Gli esposti
Sul finire della consiliatura Fiorillo, Antonio Barbuti, all'epoca consigliere comunale di opposizione, presentò ben tre esposti, denunciando sia i criteri che le procedure adottate nell'affidamento e la stipula della convenzione relativa alla sosta a pagamento ed ai parcheggi. Procedimenti che sono ancora al vaglio della magistratura e della Corte dei Conti. «Se l'immagine della città ne esce deteriorata, certamente non è addebitabile a me - continua Barbuti - ma ad operazioni della passata amministrazione che mostrano il fianco a critiche e sospetti. La magistratura ha il compito di fare chiarezza e di riportare la vicenda nell'alveo della normalità. Ritengo che il mio stesso incarico in settori, quali il commercio ed emergenza rifiuti, non lascia spazio a sospetti né illazioni - conclude Antonio Barbuti - tuttavia la mia persona, i trascorsi professionali e politici sono la migliore testimonianza della mia correttezza ed onestà. È mia ferma intenzione avere con la stampa rapporti improntati alla reciproca correttezza, nel rispetto dei propri ruoli. Non fa parte del mio costume difendere la mia onorabilità, l'immagine ed il prestigio con il ricorso ad azioni legali, né tantomeno quella dell'amministrazione comunale di cui mi onoro di appartenere».
Fonte: Il Portico
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