Tu sei qui: PoliticaRavello, Tribunale dà ragione ai residenti del parcheggio: schede nuovamente "aperte". Comune soccombe
Inserito da (redazionelda), giovedì 19 ottobre 2017 17:05:28
Il Comune di Ravello dovrà ripristinare le modalità di accesso illimitato all'area parcheggio di piazza Vescovado. Il Tribunale di Salerno ha accolto il ricorso avverso il Comune di Ravello, da parte di nove residenti che denunciano di non avere più libero accesso in auto alle proprie abitazioni come nel passato. Gli ingressi alla più estesa area di sosta pubblica di Ravello, intorno alla quale insistono varchi carrabili di proprietà private, è regolata da sbarra automatica che disciplina la sosta a pagamento, con l'accesso gratuito per le auto dei residenti consentito attraverso l'utilizzo di una scheda magnetica. Se nel passato veniva consentivano un accesso illimitato, ossia di entrare più volte, utilizzando la medesima scheda magnetica, dalla scorsa primavera gli ingressi sono stati limitati, con le entrate che dovevano necessariamente corrispondere alle uscite. Un provvedimento, voluto dal Comune di Ravello, non gradito dai residenti, unitisi per il giudizio.
Con ordinanza del 18 ottobre 2017 il Tribunale ordinario di Salerno (giudice Ilaria Bianchi) ha accolto in parte il ricorso redatto dall'avvocato Pasquale Capriglione «previa sua qualificazione come istanza di manutenzione del possesso della servitù di passaggio sull'area demaniale adibita a parcheggio comunale così come avanzata [...]» e «di porre fine immediatamente alla turbativa dedotta, ripristinando le modalità di accesso illimitato all'area di parcheggio, eseguendo, a tal fine, le tutte opere e gli interventi, anche di natura tecnica necessari, nonché di astenersi per il futuro da turbative similari, designando, fin d'ora, l'Ufficiale giudiziario in sede, in caso di mancata ottemperanza spontanea da parte dell'obbligato, per l'inerente attuazione, abilitandolo a servirsi di eventuale ausiliario, se lo riterrà necessario».
Inoltre il Tribunale condanna il Comune di Ravello al pagamento della metà delle spese di giudizio «che si liquidano, nel loro complessivo ammontare, in euro 286,00 per esborsi ed euro 3.834,00 per competenze, oltre iva cpa e rimborso per spese generali come per legge, da distrarsi a favore del procuratore dichiaratosi intestatario, con compensazione della residua metà».
Secondo i nove residenti ciò, oltre a violare le pattuizioni transattive, determina una palese lesione dei loro diritti. E dire che con sen tenza del 21 gennaio del 2004 il Tribunale di Salerno (sede distaccata di Amalfi) aveva già ordinato la rimozione della barriera ritenuta illegittima, in seguito al primo ricorso dei residenti (scarica ordinanza in basso). Richiesta, questa, dichiarata «inammissibile» dal giudice.
L'ordinanza è reclamabile entro i prossimi quindici giorni.
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Fonte: Il Vescovado
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