Tu sei qui: PoliticaScala condanna il genocidio a Gaza e chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 26 giugno 2025 13:50:54
Questa mattina, 26 giugno, il Consiglio Comunale di Scala su proposta del Sindaco ha deliberato all'unanimità "LA CONDANNA DEL GENOCIDIO A GAZA, LA RICHIESTA D'INTERVENTO DELLE ISTITUZIONI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI PER IL CESSATE IL FUOCO E IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA".
Di seguito si pubblica la dichiarazione del Sindaco che insieme alla delibera sarà trasmessa al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Esteri, all'ANCI e agli organi d'informazione: "In un momento in cui sono tangibili e chiare le tensioni geopolitiche, a Gaza si consuma un vero orrore e come Sindaco e cittadino, sento il dovere di unirmi alla voce di chi chiede il rispetto del diritto internazionale, la fine immediata delle violenze e la protezione delle persone innocenti. Il nostro comune retto sui principi ed i valori di fratellanza, pace, dialogo e condivisione, pur non potendo incidere direttamente sulla politica estera, può e deve affermare con forza i valori che fondano la nostra democrazia: il rispetto della vita, della dignità umana e della pace. Il Consiglio Comunale è chiamato oggi ad approvare un atto che vuole essere non solo un gesto simbolico, ma un contributo concreto al dibattito civile ed istituzionale .Ci uniamo all'appello di centinaia di amministrazioni locali, di cittadini, di associazioni e istituzioni che chiedono la fine del conflitto e l'avvio di un processo di pace duraturo e giusto. Ma Gaza non è, purtroppo, l'unico scenario di guerra al mondo. Mentre parliamo, vi sono decine di conflitti attivi: in Ucraina, nello Yemen, in Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo ed in molte altre aree dimenticate dai riflettori internazionali. Guerre che continuano a mietere vittime civili, spesso nel silenzio e nell'indifferenza. Guerre che distruggono città, culture, comunità e soprattutto speranze. Ma a Gaza non si combatte una guerra convenzionale, è un massacro di civili innocenti, donne e bambini che vengono dimenticati sotto le bombe. La distruzione di infrastrutture vitali, la mancanza di accesso all'acqua potabile, cibo e servizi sanitari stanno creando una catastrofe umanitaria senza precedenti. Bambini uccisi, mutilati, traumatizzati, costretti a fuggire e a sopravvivere sotto le bombe o a crescere in campi profughi, privati del diritto all'infanzia, all'istruzione, alla cura ed al sogno.Ogni bambino che muore in una guerra è un pezzo di futuro che perdiamo. Stiamo assistendo ad un impoverimento morale e umano del pianeta. Come amministratori locali abbiamo il dovere di essere voce di pace, di promuovere l'educazione alla non violenza, di costruire reti solidali e di sostenere le cause umanitarie. La politica, quella vera, ha il compito di creare ponti e non muri. Facciamo nostra la responsabilità di dire, ad alta voce e senza ambiguità, che la pace non è utopia, ma necessità, e che il futuro ha bisogno di popoli uniti e di bambini, vivi, liberi e amati. Con questa dichiarazione resa all'umanità, l'antica città di Scala, culla del Beato Gerardo Sasso e luogo d'ispirazione di Sant'Alfonso e della Beata Celeste Crostarosa, sceglie di schierarsi dalla parte della vita e della giustizia. Chiediamo il cessate il fuoco nella striscia di Gaza e ovunque nel mondo si combatta. Chiediamo che si ascolti finalmente il grido dei popoli, non il rumore delle armi. Ed in ultimo chiediamo il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina, un passo fondamentale per equiparare la sua condizione sul piano politico a quella di altri Stati, riconoscerne le aspirazioni legittime ad avere uno Stato da parte dei palestinesi e ribadire le tutele previste dal Diritto Internazionale. Chiedo che questo documento, che sono certa il Consiglio approverà all'unanimità, sia trasmesso al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Esteri, all'ANCI e agli organi d'informazione".
Fonte: Il Vescovado
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