Tu sei qui: Politica‘Se.T.A., a casa i dirigenti'
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 28 marzo 2002 00:00:00
L'annuncio della chiusura dell'indagine sulla Se.T.A. a cura del sostituto procuratore Filippo Spiezia, che vede otto indagati, tra cui l'ex sindaco Raffaele Fiorillo ed il presidente della mista Eduardo D'Amico, surriscalda il clima politico ed evoca vecchi dissapori. Il consigliere Alfonso Laudato (nella foto in alto) ha chiesto l'azzeramento del Consiglio di Amministrazione e la costituzione di parte civile del Comune. Laudato riprende, in realtà, una vecchia battaglia: all'epoca della Giunta Fiorillo il suo intervento contro la Se.T.A. gli costò la delega di assessore e di vicesindaco. «Non è vendetta - spiega - né ritorsione la mia. La sostituzione del presidente D'Amico e del Consiglio d'Amministrazione è un normale avvicendamento. Furono indicati da Fiorillo, hanno fatto il loro tempo ed è giusto che oggi i vertici siano espressione della nuova maggioranza. Per quanto riguarda la richiesta di costituzione di parte civile del Comune, non bisogna meravigliarsi più del dovuto. L'esperienza di questi mesi e la querelle, sollevata da An e dai diessini, sull'incompatibilità del sindaco e mia, per il processo pendente davanti al Tribunale di Salerno per il Parco Trapanese, ha indicato una via senza ritorno. È stato innescato un meccanismo, legittimo, ma certamente che ha poco da spartire con la politica». Costituzione di parte civile che vede, però, contrario Giovanni Carleo (nella foto al centro), capogruppo di Forza Italia: «Non si pone per ora, mentre ritengo indispensabili e più che legittime le dimissioni, col consequenziale cambio, dei membri del Consiglio d'Amministrazione della Se.T.A. D'accordo il consigliere comunale azzurro Silvio Mosca: «È da tempo che chiedo al sindaco Messina di sostituire il presidente della Se.T.A. Oggi potrebbe essere il momento giusto». Dimissioni o meno, costituzione di parte civile o meno, queste sono tutte questioni che per ora che non riguardano l'assessore al Commercio, Antonio Barbuti (nella foto in basso), che tra l'altro ha anche la delega alla Se.T.A. «Mi stanno a cuore soprattutto i dipendenti della società. Conosco la loro professionalità ed il loro senso del dovere. Voglio rassicurarli: qualsiasi cosa accada, devono stare tranquilli, perché nessuno perderà il proprio posto di lavoro». Il centrosinistra, da parte sua, è teso a preparare la difesa davanti al Gip. Si ha fiducia che possano essere chiariti i dubbi che hanno portato il sostituto procuratore a chiedere il rinvio al giudizio. Franco Prisco, segretario diessino, è tranquillo: «Abbiamo fiducia nella magistratura, siamo sereni sugli esiti».
Fonte: Il Portico
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