Tu sei qui: PoliticaSenatore-Del Vecchio, continua la guerra
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 5 marzo 2002 00:00:00
Alfonso Senatore, consigliere provinciale di Alleanza Nazionale, ripropone, dopo l'approvazione dello Statuto comunale, il caso Del Vecchio (nella foto in alto), il direttore generale del Palazzo. Ed in una lettera inviata al sindaco, al presidente del Consiglio comunale e per conoscenza al Prefetto, alla Procura della Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica ed al Ministro degli Interni, ha diffidato il sindaco ed il presidente del Consiglio a dare piena attuazione allo Statuto comunale, che prevede per il direttore generale il tempo pieno ed in via esclusiva. Attualmente l'avvocato Vittorio Del Vecchio, la cui vicenda è già all'attenzione dell'Ordine degli Avvocati, opera in regime di part time e non in esclusiva. «Mi preme ancora sottolineare - spiega Senatore - che l'azione che sto portando avanti, che nei prossimi giorni riguarderà anche altri personaggi del pianeta Messina, rientra in quella azione di legalità politica che ho intrapreso da anni. Non è riferito alle persone, ma alle posizioni illegittime assunte nel corso di questi mesi ed avallate pienamente da Alfredo Messina. E quando in Giunta, infatti, espressi dubbi e perplessità sulla delibera di nomina, subito fui silurato e mi fu revocata la delega. Ma intanto non demorderò dalla mia battaglia». Alfonso Senatore (nella foto al centro) appare deciso, né la querela fatta dal direttore generale sembra averlo smosso. «L'entrata in vigore dello Statuto comunale esige che il contratto stipulato nei mesi scorsi, che prevedeva il part time, venga adeguato. Se dovesse essere mantenuto lo status di prima, sarebbe in patente conflitto con la normativa attuale». Ed è qui che lo scontro si trasferisce sul piano della interpretazione della legge. Ad Alfonso Senatore, che insiste sulla necessità dell'adeguamento allo Statuto in vigore, molti altri studiosi ed interpreti del diritto sostengono che, essendo stato stipulato il contratto in un regime che lo prevedeva, esso non può essere modificato da norme sopravvenute. E' questa la tesi che ha sposato il sindaco nel mantenere il direttore manager in regime di part time. La querelle è destinata a costituire materia di contendere giuridico. Alfonso Senatore, però, insiste: «È prevista la modifica da un'espressa clausola contrattuale, quella della revoca. D'altra parte, tutti i direttori manager sono a tempo pieno ed in esclusiva per il Comune. Perché Cava dovrebbe essere l'eccezione? È un fatto anche morale: la comunità versa una somma di oltre 180 milioni annui».
Fonte: Il Portico
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