Tu sei qui: PoliticaTestimoni di Geova, la maggioranza si spacca
Inserito da (admin), martedì 7 settembre 2004 00:00:00
La nuova Sala del Regno dei Testimoni di Geova divide Forza Italia ed Udc da Alleanza Nazionale. L'astensione dal voto in Giunta da parte dell'assessore Napoli (AN), per motivi personali, sulla realizzazione del nuovo edificio che i geovisti vogliono realizzare in via Di Marino, ha creato un nuovo caso politico, con una presa di posizione netta di Marcello Murolo (presidente cittadino di An) a difesa del suo assessore. «Prima di essere assessori - dice Napoli - si è uomini e la mia astensione non voleva essere di natura politica, ma esclusivamente di coerenza personale, relativa ad un percorso umano, spirituale e religioso. Purtroppo, la strumentalizzazione che ne è stata fatta ha imposto anche al partito di assumere una precisa posizione. Pertanto, Alleanza Nazionale, che difende ed incentiva l'aggregazione cattolica e gli oratori, non può favorire questo complesso, che si candida ad essere un punto di riferimento in campo provinciale ed oltre». Il "Geova affaire" si inserisce di prepotenza nelle trattative per la ricompattazione della maggioranza, con prese di posizione e distingui da parte di consiglieri ed assessori di Forza Italia ed Udc, che potrebbero arrivare addirittura a chiedere ad An la sostituzione di Napoli, mettendo così alla prova non solo la tenuta della coalizione, ma anche le intenzioni del partito di Cirielli. «Quando si amministra una città - afferma Bruno D'Elia - non ci sono motivi personali. Questo progetto ricade in un'area riservata dal PRG anche per edifici di culto. Oltretutto, al Comune sarà ceduto un locale di circa 150 mq e garantita la sistemazione dell'intera area con marciapiedi e verde. In un momento in cui anche il Papa è impegnato in un discorso di apertura e conciliazione, non ci sembrano opportune queste prese di posizione che mescolano aspetti personali con la gestione della cosa pubblica. Inoltre, si è trattato solamente di una presa d'atto della Giunta di un progetto che dovrà essere successivamente presentato agli uffici tecnici». Nessuna dichiarazione ufficiale dall'Arcivescovo Orazio Soricelli, che però esprime l'auspicio di un maggior impegno dei laici e del clero per evitare la proliferazione di queste sette.
Fonte: Il Portico
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