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Cava de' Tirreni, rianimazione, ospedale, chiusura

«Un nuovo ospedale per Cava, svincoliamoci dalla morsa salernocentrica di De Luca», la proposta dei 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle di Cava de' Tirreni interviene sulla chiusura del reparto di rianimazione dell'Ospedale SS. Maria Incoronata dell'Olmo

Inserito da (redazioneip), venerdì 6 novembre 2020 12:44:38

Dopo gli sfoghi di Potere al Popolo e del Partito Comunista, adesso è il turno del Movimento 5 Stelle di Cava de' Tirreni intervenire sulla chiusura del reparto di rianimazione dell'Ospedale SS. Maria Incoronata dell'Olmo.

«Partiamo dalla famosa frase di Alcide De Gasperi: "Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione"

Noi non siamo politici, figurarsi statisti, ma proviamo ad indicare una strada.

Da sempre (ricordiamo tutti le iniziative del prof. Abbro) si è ravvisata la necessità di dotare Cava de' Tirreni di una struttura ospedaliera degna di tale nome. Possiamo fare un breve salto nel passato e rileggere le ragioni del perché non si è realizzata in tempi di crescita. Dopo le tante revisioni della spesa e gli inevitabili tagli alla sanità che da sempre è una voce importante dei Bilanci Regionali, l'emergenza ha evidenziato tutte le carenze di scelte a dir poco miopi.

Con il Decreto Regionale 49 del settembre 2010, la Regione Campania ha stabilito che l'Ospedale "SS. Maria Incoronata dell'Olmo" avesse posti zero e che, quindi, se ne decretasse la chiusura.

Le conseguenze dell'accorpamento alla Azienda Ospedaliera "San Giovanni di Dio - Ruggi d'Aragona" di Salerno (il San Leonardo), Azienda Ospedaliera Universitaria sono una triste realtà.

I fatti delle ultime settimane che vedono la chiusura di ulteriori reparti sono la prova che qualcosa non ha funzionato.

Negli ultimi mesi, in campagna elettorale si sono lette due notizie: Stanziati circa 400 milioni di Euro per un nuovo ospedale a Salerno; stanziati circa 4 milioni di Euro per ristrutturare alcuni reparti del S. Maria dell'Olmo a Cava de' Tirreni.

La proposta: Proviamo tutti a dare un contributo ad un problema di "INTERESSE COMUNE". Non è questo il luogo e il momento per posizionamenti politici e per mettersi una "SPILLETTA" al bavero della giacca.

Facciamo tutti, dove per tutti intendiamo la città intera senza distinzione di appartenenza, un fronte comune per PRETENDERE di avere finanziato un NUOVO OSPEDALE e che ci venga data la possibilità di riorganizzare la medicina territoriale, tornando in seno all'A.S.L.. Ne abbiamo diritto, lo dobbiamo alle future generazioni cavesi.

Svincoliamoci dalla morsa salernocentrica del "Governatore". Si chieda, con forza, di poter utilizzare parte di quei fondi destinati al presidio ospedaliero cavese per fare la progettazione esecutiva di un nuovo plesso ospedaliero, da candidare a finanziamento. Nel prossimo futuro non si può non investire sulla sanità viste tutte le carenze evidenziate dall'emergenza Covid-19. E lavoriamo per il potenziamento dei presidi territoriali che facciano fronte, in uno con i medici di base, all'ordinario e che in caso di emergenze siano "il fronte". Non tutti i malori devono portarci al pronto soccorso e all'ospedale.

Utilizzare l'intero finanziamento di oltre 4 milioni di Euro per interventi infrastrutturali all'ospedale di CAVA, a nostro modesto parere, significa "accanimento terapeutico" nei confronti di un moribondo. Utilizziamo quelle risorse per tamponare una situazione al limite del sostenibile, nel breve termine, ma anche per programmare un futuro per la sanità per l'intero Distretto 63, A.S.L. SA, "Cava de' Tirreni-Costa d'Amalfi", un bacino di utenza di circa 90 mila abitanti in periodi ordinari.

Uniti si può».

Fonte: Il Portico

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