In attesa del responso della Commissione controlli antidoping del CONI che potrebbe anche esprimersi per una squalifica a causa delle tre mancate reperibilità per il controllo antidoping rese note il 10 febbraio scorso, Vincenzo Abbagnale, figlio del presidente federale Giuseppe Abbagnale, ha deciso di lasciare anzitempo l'otto azzurro che dal 22 al 25 maggio sarà in acqua a Lucerna per provare a centrare la qualificazione per le olimpiadi di Rio De Janeiro il prossimo agosto.

La notizia, che era nell'aria, adesso è ufficiale. A riferirla è stato lo stesso atleta al termine della regata valutativa Trio 1 riservata esclusivamente al Gruppo Olimpico. «I tempi per la definizione di questa vicenda, che mi coinvolge, si stanno allungando e, quindi, ritengo che la mia presenza a bordo dell'otto, in caso di squalifica, potrebbe danneggiare l'equipaggio» ha detto Abbagnale. Una decisione dettata dal buon senso, soprattutto al fine di evitare ulteriori problemi alla Federazione Canottaggio che, in caso di qualificazioni, potrebbe incorrere in sanzioni nel momento in cui Abbagnale dovesse essere condannato a scontare la squalifica. Stando a quanto appreso la Commissione antidoping dovrebbe esprimersi entro la metà di aprile. Vincenzo aveva trasmesso le sue giustificazioni all'antidoping nella speranza che possano essere recepite e possano contribuire ad evitare la squalifica. Chi lo conosce lo descrive come un esempio positivo che ha sempre vissuto lo sport con correttezza e lealtà, senza infingimenti, senza simulazioni e senza inganni.

L'atleta, già campione del mondo e componente l'equipaggio amalfitano alla regata delle quattro Repubbliche Marinare del prossimo 12 giugno, continua ad allenarsi, anche agli ordini del professor Franco Noio con l'armo amalfitano e partecipa soltanto a gare singole. Ora sta preparando le gare di Piediluco e I Campionati del mondo di Varese in programma nella seconda metà di aprile.