Il colonnello Carlo Calcagni, già protagonista in campo paralimpico internazionale, ha scritto una nuova pagina nella sua straordinaria carriera sportiva: oggi, nella prova d'apertura dei Campionati del Mondo Militari di Atletica Leggera a Quito, in Ecuador, ha conquistato la medaglia d'oro nei 100 metri, confermando la sua formidabile determinazione e il valore dei suoi ideali. Un risultato straordinario che conferma ancora una volta il suo ruolo di ambasciatore dello sport e dei valori universali che esso rappresenta.

Il risultato è incoraggiante non solo per il valore tecnico della prestazione, ma per il significato profondo che Calcagni attribuisce al gesto.

"Oggi, nella prima gara di apertura, 100 metri, dei Campionati del Mondo Militari a Quito, ho conquistato la medaglia d'oro. - ha scritto Calcagni in un post - La vittoria più grande non si misura con il metallo di una medaglia, ma con ciò che resta nel cuore: la fratellanza, il rispetto ed il camminare insieme, fianco a fianco, anche da avversari".

Parole che racchiudono il senso più autentico della sua testimonianza sportiva e umana: non la ricerca del primato a tutti i costi, ma la consapevolezza che la forza vera risiede nel sostenersi reciprocamente. "Nello sport, come nella vita, la vera forza non è superare gli altri, ma sostenersi a vicenda. Mai arrendersi, costi quel che costi", ha aggiunto il Colonnello.

Calcagni, già protagonista in passato di imprese memorabili, dal triplo oro ai Mondiali Militari di Jesolo nel 2024 fino al record mondiale nei 100 metri T72 a Kobe, in Giappone, si conferma così punto di riferimento per il movimento paralimpico e per l'intero mondo sportivo militare.

Il trionfo di Quito non è soltanto una vittoria sportiva, ma un messaggio universale di speranza e resilienza, capace di ispirare atleti e cittadini di ogni Paese: lo sport come terreno di incontro, di solidarietà e di crescita comune.