di Vincenzo Milite

La Salernitana sta attraversando un periodo di radicale cambiamento, cercando di distaccarsi da una stagione passata segnata da delusioni. Con l'obiettivo di voltare pagina, il direttore sportivo Marco Valentini ha portato avanti una strategia di epurazione che ha visto numerosi giocatori del gruppo precedente lasciare il club. Dopo i trasferimenti estivi di diversi elementi chiave, come Dia, Tchaouna e Pirola, il mercato di gennaio ha portato ad ulteriori cessioni, tra cui Valencia, Fiorillo e Maggiore, evidenziando la volontà di tagliare ogni legame con il passato.

A differenza del suo predecessore Gianluca Petrachi, che aveva cercato di mantenere una certa continuità nella squadra, Valentini ha optato per un taglio più netto. Sepe, inizialmente considerato un leader, ha perso il suo posto da titolare, mentre Maggiore si è trasferito in prestito al Bari. Solo Bronn e Simy sono rimasti nel club da quella travagliata stagione, ma il futuro di quest'ultimo è ancora incerto.

Valentini ha anche preso decisioni riguardo agli acquisti di Petrachi, come il caso di Ernesto Torregrossa, che ha lasciato Salerno dopo una breve e deludente esperienza. Altri giocatori, come Dalmonte e Velthuis, hanno seguito lo stesso destino. Nonostante questo, il nuovo allenatore Breda sta continuando a utilizzare alcuni elementi lasciati dalla gestione precedente.

Le operazioni di questo mercato invernale della Salernitana sono state tante, ben 9 in entrate e altrettante in uscita.
Sono arrivati a Salerno Cerri e Raimondo a rinforzare il reparto avanzato, Girelli, Zuccon e Caligara a centrocampo, in difesa sono arrivati Guasone, Corazza e Lochoshvili, a difesa dei pali e' arrivato Christensen.
Hanno lasciato la Salernitana: Maggiore Torregrossa Fiorillo Dalmonte lervolino Sfait Valencia
Velthuis e Kallon

Adesso, con la squadra rinnovata e le cessioni in atto, la Salernitana si trova a un crocevia decisivo: la vera sfida sarà ora dimostrare sul campo che questa rivoluzione porterà a risultati positivi.