Tu sei qui: Territorio e AmbientePositano dice NO alla violenza sulle donne con un'installazione simbolica e un convegno informativo
Inserito da (Maria Abate), giovedì 25 novembre 2021 12:20:25
«Quella violenza che non è forza, ma è debolezza, tutta quella violenza che non è potere ma assenza di potere, quella violenza che è una spaventosa violazione dei diritti umani a cui possiamo porre fine, perché la donna non si tocca nemmeno con un fiore».
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra oggi, 25 novembre, Positano dice "NO" alla violenza di genere tracciandolo a caratteri cubitali con le scarpe rosse, simbolo della Giornata istituita dall'ONU, davanti alla casa comunale.
Ieri, presso la Sala Andrea Milano, si è tenuto un interessante incontro con la Dott.ssa Elvira Reale, responsabile del Centro Dafne dell'Ospedale Cardarelli di Napoli.
L'incontro è stato introdotto dal vicesindaco Margherita Di Gennaro, che ha letto ai presenti la drammatica storia delle sorelle Mirabal, che il 25 novembre 1960 furono assassinate nella Repubblica Dominicana per la ribellione attiva di fronte alle atrocità del regime. Quindi il sindaco Giuseppe Guida ha ribadito il suo impegno all'organizzazione nel Comune di Positano di eventi di sensibilizzazione dell'argomento.
La parola è passata poi alla psicologa Reale, che ha descritto la violenza sulle donne in primis dal punto di vista psicologico, ma anche sotto il profilo giuridico e legislativo, illustrando quanto di buono fatto fino ad ora, ma specificando allo stesso tempo quanto ancora rimane da fare per tutelare il genere femminile.
In Italia oltre 100 femminicidi sono stati consumati dall'inizio dell'anno, all'interno delle mura domestiche. In merito al drammatico argomento si è espresso così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella: «La violenza contro le donne è un fallimento della nostra società nel suo insieme, che non è riuscita, nel percorso di liberazione compiuto dalle donne in quest'ultimo secolo, ad accettare una concezione pienamente paritaria dei rapporti di coppia. Tale violenza prende origine da una visione distorta dei rapporti tra uomo e donna, che vede la seconda come oggetto e in ogni caso come soggetto non degno di un pieno rispetto. Per uscire da questa spirale è necessario educare: educare al rispetto, educare alla parità, educare all'idea che mai la forza può costituire uno strumento di dialogo. Già nelle famiglie si deve diffondere questa educazione e poi nelle scuole, fin dalla prima infanzia».
Fonte: Positano Notizie
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