Tu sei qui: AttualitàA ‘Linea Blu’ le insidie nascoste della Costa d’Amalfi: un territorio 'bello e dannato' /VIDEO
Inserito da (redazionelda), domenica 15 maggio 2016 14:24:07
Tornano in Costiera Amalfitana le telecamere di Linea Blu, la trasmissione del sabato di Rai Uno dedicata al mare. Questa volta, però, protagonista del servizio non è Amalfi con i suoi "guerrieri del mare" (clicca qui per rivedere la puntata di aprile), bensì il dissesto idrogeologico che interessa il nostro territorio. Minori diventa così il pretesto per introdurre l'argomento, con la Villa Romana che - lo ricorda l'archeologa Maria Antonietta Iannelli incalzata dalle domande del conduttore Fabio Gallo - ai tempi dell'alluvione (25 ottobre 1954) salvò il paese fungendo da grande vasca. La villa, di età giulio-claudia (inizio I sec d.C.), è «l'unica conservata in tutta la sua altezza: è integra, non è un rudere». Poi la parola passa al geologo Domenico Sessa, che introduce il tema dell'avanzamento dell'erosione costiera che assottiglia di anno in anno il lembo di spiaggia utilizzabile dagli stabilimenti balneari, senza che gli organi competenti facciano qualcosa per ridurne gli effetti.
Una denuncia "graduale" che parte dall'analisi delle cause naturali fino a giungere alle responsabilità dell'uomo. Un excursus tra paesaggi diversi per storia e destinazione che degli scorci mozzafiato della Costa d'Amalfi intende mostrare anche le insidie. Si passa infatti ad un sopralluogo sulla strada provinciale che collega Ravello a Tramonti, chiusa ufficialmente dal 2012 per una frana di materiali piroclastici che giace irrisolta. Per finire un messaggio importante lanciato dalla geologa Elisabetta Erba, intervistata in merito alla condizione del mare, interessato dall'acidificazione causata dall'incremento di CO2 antropogenica che è stata assorbita dall'acqua del mare, divenendo distruttiva per molluschi, coralli e plancton calcareo. «Dovremmo introdurre l'educazione geologica fin dalla prima elementare!», esclama l'esperta a conclusione di un servizio breve ma intenso.
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Fonte: Il Vescovado
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