Tu sei qui: AttualitàAntonio de Rosa Laderchi, 25 anni fa moriva il fondatore del primo giornale della Costa d'Amalfi
Inserito da (redazionelda), martedì 28 luglio 2015 11:01:42
Il 28 luglio del 1990, venticinque anni fa, passava a miglior vita il dottor Antonio de Rosa Laderchi, uomo eclettico che nel corso della sua esistenza ha dato vita a molteplici iniziative di carattere culturale e sociale. A un quarto di secolo di distanza dalla sua morte, resta intatto il ricordo di una personalità che per prima ha avvertito la necessità di dare voce alla Costiera Amalfitana, grazie ad "Amalfi - la costiera azzurra", il primo organo d'informazione della Divina.
Nato ad Atrani nel 1912, si laureò dapprima in Medicina, esercitando la professione medica e dedicandosi alla carriera universitaria con numerose pubblicazioni di carattere scientifico ed antropologico; successivamente curiosità e vocazione naturale lo spinsero a laurearsi anche in Lettere e Filosofia. Fu tra i pionieri della ricezione delle immagini televisive in Costiera Amalfitana, da esperto di radiotecnica quale era, e appassionato cultore della musica.
Ma la sua passione più grande, quella per cui ha profuso l'impegno più grande, è stato quello politico e sociale: corrispondente dalla Costiera per il quotidiano "Il Mattino" negli anni Trenta, nel 1944 fondò "Università", il giornale dell'Ateneo napoletano che diventò ben presto la voce degli studenti e baluardo delle battaglie contro le baronie dei professori universitari che, all'epoca, impedivano il corretto esercizio del diritto allo studio. Socialista, per tre volte consecutive fu eletto Consigliere comunale ad Amalfi nelle liste di sinistra e progressiste che si opponevano alla Democrazia Cristiana.
Il 1949 è un anno importante per la Costiera Amalfitana: nasce, per la prima volta nella sua storia, un organo d'informazione libero ed indipendente che ne "racconta" dinamiche e fatti principali. "Amalfi - la costiera azzurra", che de Rosa ha diretto fino al 1962, anno in cui il giornale fu costretto a chiudere, si poneva tre obiettivi fondamentali: far arrivare la voce della Costiera Amalfitana e delle sue piccole realtà alle migliaia di emigranti sparsi per il mondo; denunciare la cattiva amministrazione che, già all'epoca, ne minava le possibilità di uno sviluppo equo e sostenibile; provare a superare gli sterili campanilismi che, molto radicati nei singoli paesi, non consentivano la creazione di prospettive comuni e nell'interesse generale.
Nei tredici anni di vita il giornale, nonostante pressioni e tentativi più o meno velati di "ammorbidire" la linea editoriale votata all'indipendenza più convinta e piena, ha portato avanti con convinzione i suoi principi fondanti arrivando "adurtare la suscettibilità di qualche sindaco che fece di tutto per eliminare, dal contesto sociale, quella voce libera ed indipendente, che pure era servita, inizialmente, a sollevare le coscienze dallo stato di torpore in cui erano cadute" (da I ricordi di Atrani di Gerardo Gambardella - 1999).
Fonte: Il Vescovado
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