Dopo le dichiarazioni di Cospito che aveva dichiarato negli scorsi giorni di essere pronto a morire per far conoscere al mondo il 41 Bis, oggi l'Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani chiede informazioni allo Stato italiano sul caso dell'anarchico detenuto in regime di carcere duro ed in sciopero della fame da oltre 135 giorni

La richiesta fatta allo Stato italiano è quello di garantire il rispetto degli standard internazionali in materia di detenzione e in particolare della dignità umana.

La comunicazione individuale alla Commissione Diritti Umani sulle condizioni di detenzione era stata inviata dall'avvocato Flavio Rossi Albertini dopo il rigetto del ricorso per Cospito in Cassazione.

"L' Italia fornirà all'Onu le informazioni richieste", ha assicurato intanto il ministero della Giustizia.

I legali di Cospito hanno annunciato anche un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo e denunciano come: "nonostante la richiesta dell'Onu, a due giorni dalla notifica dell'atto, nessuna iniziativa è stata assunta dal Ministro della Giustizia per revocare o quantomeno migliorare la condizione detentiva di Cospito".

Sul caso Cospito è intervenuta anche Ilaria Cucchi, senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra:

"Mentre il ministro Nordio fa burocrazia un uomo sta morendo in carcere ed io questo non posso accettarlo. Proprio oggi che l'Onu ricorda al governo di rispettare gli standard internazionali e gli articoli 7 e 10 del Patto Internazionale in relazione alle condizioni detentive. Dovremmo vergognarci per quanto sta accadendo - aggiunge la parlamentare -. Il fallimento dello Stato che per la sua inefficienza si sente legittimato a compromettere i diritti fondamentali di un uomo".

Intanto è allerta massima a Torino dove domani è in programma una manifestazione nazionale organizzata proprio dagli anarchici.

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