Tu sei qui: AttualitàCastagne, timido aumento produzione ma per Cia Salerno continua preoccupazione
Inserito da (redazionelda), giovedì 21 gennaio 2016 10:30:29
Nonostante i timidi segnali di ripresa della produzione castanicola in provincia di Salerno, lo scorso autunno, non bisogna farsi prendere da facili entusiasmi.
Negli ultimi anni il drastico calo di produzione è stato causata dal cinipide galligeno (Dryocosmus Kuriphilus) che ha provocato gravi danni alla vegetazione e alla fruttificazione delle piante.
A tenere i piedi per terra è per primo il presidente CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) di Salerno Carmine Pecoraro. «I problemi perdurano - sostiene - il cinipide galligeno del castagno non è debellato e le imprese agricole continuano a perdere profitti a causa della scarsa produzione.
Gli effetti positivi di questa ultima annatanon sono dovuti esclusivamente al sistema di lotta biologica, attuata tramite il lancio di insetti antagonisti (Torymus Sinensis), ma anche agli effetti di una stagione climatica particolarmente favorevole».
Allarme sulla crisi della castanicoltura viene lanciato anche dalle aziende agricole associate Cia, che denunciano l'aumento delle importazioni provenienti dalla Spagna, dal Portogallo e dalla Turchia. Le importazioni sono infatti triplicate negli ultimi due anni causando un calo dei prezzi alla produzione locale e, soprattutto, la mancanza di tracciabilità delle castagne importate.
«La CIA di Salerno, al fine di sostenere il settore, si impegna a costituire un tavolo di lavoro composto da tecnici, da produttori e da rappresentanti dei Comuni castanicoli della Provincia, attivando tutti gli strumenti che possano garantire lo sviluppo del comparto e la tracciabilità del prodotto, sfruttando anche l'imminente apertura del PSR 2014-2020» ha ricordato Pecoraro.
Presso gli uffici della CIA di Salerno è attivo uno sportello per la presentazione delle domande di indennizzo per il riconoscimento dell'avversità dovuta all'attacco parassitario da cinipide del castagno (Drycosmus kuriphilus).
Fonte: Il Vescovado
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