Tu sei qui: AttualitàConcessioni balneari, 9 agosto stabilimenti in sciopero. Sindacati chiedono equo indennizzo a chi perderà le gare
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 8 agosto 2024 08:28:28
Il governo italiano continua a navigare in acque agitate riguardo alla questione delle concessioni balneari. Nonostante numerosi tentativi di risoluzione, la situazione rimane incerta e controversa. Il Consiglio di Stato ha emesso diverse sentenze nei mesi scorsi, stabilendo che le concessioni sono già scadute e che qualsiasi proroga automatica stabilita dal governo, estendendo il termine delle concessioni fino alla fine del 2024, è illegittima. Questa proroga, infatti, è considerata in contrasto con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti dalla Direttiva Bolkestein, non ancora recepita in Italia, e dall'articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
Proprio per questo, l'associazione 'Mare Libero' ha organizzato diverse iniziative sul litorale italiano per rivendicare il diritto di fruire liberamente delle spiagge.
L'Europa ha esortato i Comuni ad avviare immediatamente le procedure di gara per assegnare le concessioni in un contesto realmente concorrenziale, aperto non solo agli italiani ma anche agli europei. Le ultime indiscrezioni suggeriscono che il governo stia considerando di dare una nuova proroga alle concessioni, ma la questione è stata rinviata a settembre, quando il Consiglio dei ministri riprenderà le attività dopo la pausa estiva.
Nel frattempo, Sib-Fipe e Fiba-Confesercenti, le principali associazioni di categoria, invitano le imprese del settore a partecipare a un'azione simbolica per sollecitare il governo a chiarire i punti ancora incerti sull'applicazione della direttiva Bolkestein. Tra le richieste principali, vi è la previsione di un equo indennizzo per chi perderà la propria concessione con le gare previste nei prossimi mesi. La preoccupazione è che, senza linee guida chiare da parte del governo, circa 30.000 concessioni attualmente in vigore possano cessare senza alcun indennizzo.
La tensione tra i balneari è palpabile, con un imminente sciopero nazionale programmato per il 9 agosto, in cui gli stabilimenti aderenti chiuderanno per due ore. Se il governo non fornirà risposte concrete, altre mobilitazioni seguiranno il 19 agosto (per quattro ore) e il 29 agosto (per sei o otto ore).
La direttiva Bolkestein e le normative europee impongono un cambiamento che non può più essere ignorato, e la speranza è che le prossime decisioni governative possano portare chiarezza e stabilità in un settore fondamentale per l'economia e il turismo italiano.
(foto: Maria Abate)
Fonte: Il Vescovado
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