Tu sei qui: AttualitàDa Maiori a Cochabamba, la missione in Bolivia di Gianluca Scannapieco raccontata da ‘Avvenire’
Inserito da (ilvescovado), lunedì 21 novembre 2016 10:37:56
Un toccante viaggio all'interno de "La Casa de los niños" in cui il maiorese Gianluca Scannapieco vive da sette anni, nella periferia di Cochabamba, in Bolivia. È quello che il quotidiano cattolico "Avvenire" ha percorso in un dettagliato articolo pubblicato giovedì 17 novembre 2016.
Gianluca è arrivato in questo poverissimo paese del Sudamerica nel 2009 con l'intenzione di fare il volontario per un mese. Ma poi, nel 2010, vi è tornato per restare, lasciando la spensieratezza della Costiera Amalfitana. E da Maiori, ogni anno, nel periodo natalizio, arrivano i proventi della lotteria di solidarietà, "Arraffa la riffa", organizzata per sostenere le preziose attività di Gianluca.
Una "casa" che in realtà è un villaggio, che ospita 300 persone, quasi tutte con un passato di dipendenza da alcool e droga. Bambini nati da violenze sessuali o abbandonati dai genitori tossicodipendenti vengono accolti e curati dai volontari. Una "casa" che è nata grazie alla forte volontà di Aristide Gazzotti, missionario originario di Roteglia (Reggio Emilia), di fare qualcosa di concreto per i bambini di strada di Cochabamba. I bambini che oggi vivono nella "casa" sono affidati all'associazione dai servizi sociali boliviani, in attesa di trovare una famiglia disposta ad adottarli. Nel frattempo possono vivere in case dotate di acqua corrente (che non è per niente scontata in Bolivia), frequentare la chiesa del villaggio, e andare a scuola, di cui si occupa Gianluca.
Al momento sono novantasette le famiglie che vivono a La Casa de los niños grazie alle offerte provenienti dall'Italia. A volte i genitori vi lasciano i propri bambini per andare alla «chicheria», ovvero in quei posti (spesso una casa privata) dove si vende la chicha, l'alcol dei poveri: un distillato di mais con cui ci si stordisce a poco prezzo. Purtroppo, chi viene da esperienze di dipendenza non riesce a cambiare, nonostante al villaggio il consumo di alcool e droghe sia bandito. Gli errori e le ricadute, però, non devono bandire quelle persone dalla casa. L'obiettivo è riuscire finalmente a liberarle dalle cattive abitudini, per far sì che finalmente si dedichino alla cura dei figli, trascurati e lasciati al proprio destino. Per questo Gianluca dice che è necessario «applicare il principio evangelico secondo cui bisogna perdonare 70 volte 7».
Fonte: Il Vescovado
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