Tu sei qui: AttualitàDissesto idrogeologico in Costa d’Amalfi: per il recupero delle macere necessaria semplificazione delle pratiche
Inserito da (redazionelda), sabato 22 febbraio 2020 10:31:43
di Mariarosaria Pisacane
«Màcera o macèra, l'accento cambia ma il problema resta». E' iniziato con una digressione prettamente linguistica l'intervento del vice Presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola che ha preso parte insieme a Franco Picarone, Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, Tristano dello Jojo, Presidente dell'Ente Parco dei Monti Lattari e ai sindaci di Amalfi, Minori, Tramonti e Ravello all'incontro tenutosi ieri sera, venerdì 21 febbraio, nella Sala Consiliare del Comune di Maiori e promosso dal Consorzio di Tutela "Limone Costa d'Amalfi IGP".
Oggetto del dibattito, ricco di spunti e interessanti riflessioni, sono state proprio le "macere", fiore all'occhiello del paesaggio della Costiera Amalfitana, fortemente danneggiate dagli eventi calamitosi del 20 e 21 dicembre scorsi. Una sistemazione idraulico-agraria nata dall'ingegno dell'uomo che, se da un lato ha reso coltivabili territori altrimenti impervi e improduttivi, dall'altro ha favorito il governo delle acque piovane, regimentandone lo scorrimento superficiale, conferendo stabilità e riducendo l'erosione naturale dei versanti. Per secoli, insomma, ha contribuito in maniera determinante all'equilibrio ambientale e alla salvaguardia del nostro territorio.
Dopo l'introduzione di Chiara Gambardella, direttore del Consorzio di Tutela "Limone Costa d'Amalfi IGP", che ha illustrato alla platea dei presenti gli interventi di monitoraggio messi in atto già nelle ore immediatamente successive alle piogge alluvionali dello scorso dicembre per fare una stima dei danni subiti dai contadini e dai terrazzamenti, la parola è passata al sindaco di Maiori, Antonio Capone, che ha marcato la necessità di un intervento regionale immediato, concreto e pianificato a tutela di un territorio meraviglioso quanto fragile.
Illuminante l'intervento di Pierluigi Califano, presidente dell'Associazione Professionisti Costiera Amalfitana (APCA), che ha proposto una semplificazione della pratica per il recupero delle macere, non facendola più rientrare nei così detti interventi strutturali che richiedono il deposito al Genio Civile.
Franco Picarone si è impegnato in prima persona a reperire fondi presso la Commissione Bilancio mirati a governare l'emergenza e a istituire un tavolo di confronto concertato per attuare la semplificazione delle pratiche inerenti il ripristino delle macere sotto il profilo tecnico, eliminando il gap del costo considerevole che gli agricoltori della Costiera devono sostenere per presentare i calcoli statici al Genio Civile.
Le conclusioni sono state affidate al vice governatore Fulvio Bonavitacola ha proposto di trovare da subito un'intesa subito con il Genio Civile regionale per far sì che le macere fino a tre metri possano essere ripristinate con una semplice comunicazione, mentre per quelle più alte suggeriva di trovare soluzioni tecniche moderne per coniugare sicurezza e tutela del paesaggio. Occorre, cioè, che i tecnici unitamente al Consorzio di Tutela e l'Organizzazione di Produttori Costieragrumi individuino nuove metodologie meno onerose e non impattanti per conservare intatta la bellezza del paesaggio. Si è, infine, impegnato a reperire fondi dai capitoli di spesa dell'Ambiente e del Territorio, dedicati all'emergenza da calamità naturali, da destinare ai proprietari di fondi agricoli prospicienti la Statale 163 Amalfitana e la Via Nuova Provinciale Chiunzi che, con i loro terrazzamenti, svolgono un'azione concreta di tutela del territorio a salvaguardia della pubblica incolumità.
Fonte: Il Vescovado
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