Tu sei qui: AttualitàE’ morto il senatore Learco Saporito. Fu consigliere in Fondazione Ravello
Inserito da (redazionelda), domenica 1 maggio 2016 14:52:46
E' morto il senatore Learco Saporito. Fu consigliere in Fondazione Ravello durante la presidenza De Masi. Nella sua casa di Marmorata si rifugiava spesso, lontano di riflettori della politica, per ritrovare la tranquillità necessaria.
È morto ieri a Roma dopo una lunga malattia, l' ex sottosegretario e senatore Learco Saporito.Nativo di Scafati, aveva 80 anni. Legato alla Costiera, è stato consigliere della Fondazione Ravello.
Da circa un mese un peggioramento delle condizioni di salute lo aveva costretto definitivamente a letto.
Politico di lungo corso, nel 1979 Saporito fu eletto al Senato nelle liste della Democrazia Cristiana. Fu rieletto nel 1983, nel 1987 e nel 1992, fino al 1994.
Fu sottosegretario alla Ricerca Scientifica e Università nel Governo Goria e nel Governo De Mita.
Successivamente aderì ad Alleanza Nazionale e divenne presidente dell'ANFE (Associazione nazionale famiglie emigrati).
Nel 2001 fu rieletto al Senato nelle liste di Alleanza Nazionale. Fu nominato Sottosegretario alla Pubblica Amministrazione nel secondo e terzo governo Berlusconi.
Nel 2006 fu nuovamente eletto al Senato.
Nell'aprile 2009 fu eletto componente laico del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa, organo di autogoverno del Tar e del Consiglio di Stato.
«Sento vivo il senso di appartenenza nel ricordare il Senatore della Repubblica Learco Saporito, figura che senza ombra di dubbi ha rappresentato un vero e proprio faro per la politica del Centro-destra - ha detto Fulvio Mormile, attivista politico già rappresentante della Destra in Costa d'Amalfi - Rivestì incarichi di governo come sottosegretario in vari governi, una delle menti della svolta di Fiuggi, anche essendo un parlamentare originario di Scafati fu eletto per sei volte in vari collegi dell'Umbria e del Lazio, era senza dubbio un uomo di partito sempre attento alle vicende nazionali e locali, assiduo frequentatore della nostra costiera, per cui i rapporti che avevamo erano diretti e costanti, grazie a lui il nostro coordinamento locale, che presiedevo, riusciva ad avere in anticipo e direttamente umori e notizie dirette dal governo, oltre a conoscere e condividere quali sarebbero state le linee del partito , più volte ci ricevette nei suoi uffici al Senato, è vivo in me il ricordo di un incontro romano dove fui in compagnia sua e di Andreotti, credo di esprimere un sentimento comune rivolgendo alla sua famiglia un profondo cordoglio».
Fonte: Il Vescovado
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