Fino a ieri i giornali e i media "main stream" (quelli "allineati" per intenderci), parlavano di strage dei Ministri. Qualcuno, meno di 24 ore fa, ha addirittura titolato "Elezioni 2018, da Minniti a Franceschini: strage di ministri." Evidentemente non conoscevano nei dettagli la grande truffa che si celava dietro questa incomprensibile, quanto complicata, legge elettorale. Entrano con il "paracadute" la Boldrini, Grasso ma anche Dario Franceschini, il ministro Minniti, il ministro Martina, Bossi e Sgarbi che dopo la solenne batosta presa nell'uninominale sono tra i ripescati del sistema proporzionale. Insomma la lista si allunga e così anche la Biancofiore, Bersani, la Bonafede, Speranza, le ministre Fedeli e Pinotti e tantissimi altri bocciati dalle urne vengono ripescati in barba agli italiani che ieri hanno gongolato per la loro sconfitta. Unico vero trombato, almeno fino ad ora ma non cantate ancora vittoria, è Massimo D'Alema che sembrerebbe essere tra gli esclusi dal prossimo parlamento. Tra le curiosità di questo ripescaggio figurano i nomi anche di Piero De Luca, figlio del governatore della Regione Campania Vincenzo, insieme al firmatario della legge elettorale Rosato. Insomma voi continuate a pensare che il problema siano i 5 stelle?