Tu sei qui: AttualitàGaetano Ruocco di Minori tra i premiati del prestigioso "Arena d’Oro": un riconoscimento all'eccellenza e all'impegno per la Patria
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 31 maggio 2025 17:41:26
Anche Gaetano Ruocco, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia (ANSI) e originario di Minori, in Costiera Amalfitana, ha ricevuto il Premio Internazionale "Arena d’Oro", riconoscimento che celebra l’eccellenza nei diversi ambiti della società.
Nel ricevere il premio, Ruocco ha voluto dedicarlo "ai miei soci e a tutti coloro che sono in prima linea per la legalità e Amor di Patria", sottolineando l’impegno quotidiano delle forze armate e il valore dell’appartenenza.
Il Premio Internazionale "Arena d’Oro", ideato dal Comm. Dr. Maurizio Pedrini, è un’importante onorificenza assegnata a personalità che si sono distinte nei più diversi settori della società - dalla cultura alle istituzioni, dall’arte all’impegno civile – per talento, visione e dedizione. Istituito sotto l’egida della Fondazione Osservatorio Politico e Geopolitico Internazionale, il premio si ispira all’imponenza e al valore simbolico dell’Arena di Verona: un monumento che nei secoli ha rappresentato la resilienza, la bellezza e la capacità umana di lasciare un’impronta nella storia.
L’organizzazione è curata dalla "Fondazione Area Cultura", presieduta dall’Ambasciatrice Osservatore ONU Angelica Loredana Anton, in collaborazione con l’"Istituto per la Cultura Italiana" del Prof. Gennaro Ruggiero, entrambi noti per la promozione di eventi culturali di rilievo internazionale come il "Premio Colosseo d’Oro 5.0" e il "Premio Leone d’Oro Alato di San Marco".
La cerimonia ufficiale si è tenuta oggi 31 maggio 2025 alle ore 10, presso la Sala d’Onore del Circolo Unificato dell’Esercito di Castelvecchio, a pochi passi dall’Arena. Ai premiati è stata consegnata una riproduzione in resina dell’anfiteatro veronese, laccata in oro zecchino e montata su base in legno di noce: un simbolo tangibile di bellezza, valore e radici profonde.
Fonte: Il Vescovado
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