Tu sei qui: AttualitàGli otto giorni
Inserito da Antonio Schiavo (redazionelda), domenica 25 gennaio 2015 14:04:05
di Antonio Schiavo
Dove eravamo rimasti?
Ah, sì! Era la fine di una estate stramba, quella scorsa, quando ci chiedevamo perché si stesse giocando una partita decisiva sui nostri beni di famiglia senza che le Istituzioni locali fossero state minimamente coinvolte.
Eravamo stati facili profeti nel prevedere che le garanzie di riconsiderare il provvedimento di affidamento della Villa Episcopio si sarebbero rivelate una chimera o uno specchietto per le allodole e così è stato.
Di ravellese nella Fondazione Ravello c'è sempre stato ben poco e tutte le decisioni, i progetti o quella che i bravi chiamano "Governance" si concretizzano in altre stanze e secondo i dettami di altri patroni (o padroni, fate voi).
Sono passati cinque mesi ed assistiamo ad un redde rationem degno della primissima Repubblica: assemblee rinviate, melina, pre-convocazioni per pochi intimi, richiami all'ordine, dimissioni improvvise e impreviste o che almeno così sembrano, fino alla notizia della caduta (definitiva?) dal piedistallo del secondo uomo della Provvidenza, dopo il Professore di Rotello.
Il tutto nonostante, in più occasioni, da Palazzo Santa Lucia fosse stata nemmeno tanto velatamente fatta pesare la "vicinanza" della Regione alla Fondazione solo perché capitanata da Brunetta, con l'elargizione di paccate di milioni (tra l'altro di provenienza Europea).
Prospettive?
Se, come pare, la campagna elettorale è già cominciata con le consuete lotte intestine nei due schieramenti, la preoccupazione è che la prova di forza per la nomina del nuovo Presidente possa durare a lungo, facendo della Fondazione una pedina fondamentale per nuovi, possibili equilibri o per dare il tempo a qualcuno di riposizionarsi, tenendo ancora una volta ai margini delle decisioni Ravello e i suoi rappresentanti istituzionali.
Per ora abbiamo saputo che la Regione ha concesso, per trattative o ripensamenti, gli otto giorni.
Proprio come si fa per lo scioglimento dei contratti con le badanti!
Fonte: Il Vescovado
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