Tu sei qui: AttualitàI forti interessi dell’industria del fuoco: chi accende i roghi e chi li spegne
Inserito da (redazionelda), lunedì 24 giugno 2019 07:33:38
di Donato Bella
C'è ancora chi ci domanda quale sia il rischio paventato dietro agli appalti ai privati dei velivoli del servizio antincendio boschivo (a.i.b.) e perché insistiamo nel chiedere la gestione pubblica di tale servizio. Non ci resta, allora, che provare a spiegarlo con un esempio semplice semplice.
L'imprenditore Pinco Pallino, titolare dell'impresa PP SpA, partecipa alla gara per la gestione degli aerei statali e degli elicotteri antincendio. Facciamo che si aggiudichi l'appalto meritevolmente, cioè senza ricorrere a pratiche monopolistiche o a tangenti. L'appalto gli garantisce alcune centinaia di euro base in tre anni, oltre a 15.000 euro per ogni ora di volo di un aereo e tra i 2.000 e i 5.000 euro per ogni ora di volo per elicottero. Questi sono dati veri, eh, non cifre buttate a caso!
A questo punto, se il signor Pinco Pallino è una persona perbene, non dovrà far altro che attendere gli eventi e limitarsi a sperare che gli incendi non finiscano mai, altrimenti allo scadere della gara il suo servizio potrebbe diventare inutile e non essere più riappaltato. Considerato, però, che "i soldi fanno tornare la vista ai ciechi", non a tutti per fortuna, ma a tanti sì, il signor Pinco Pallino potrebbe anche essere tentato di incentivare il business. Come? Facile: facendo aumentare i numero degli incendi! Come? Beh, un metodo non tanto complicato potrebbe essere quello di prendere contatto con qualche malavitoso. In Italia non mancano certo gruppi criminali organizzati pronti a fare piaceri sporchi in cambio di denaro, no? Il signor Pinco Pallino, quindi, potrebbe andare dal boss del posto e proporgli Xmila euro in cambio di una mano ad accendere fuochi sui monti.
Perché mai il criminale non dovrebbe accettare? Il boss, poi, non ha difficoltà a reclutare la manodopera necessaria, qualche disperato che frequenta le montagne si trova. Vuoi vedere che per Xcentinaia di euro si trova un killer per ammazzare una persona e non si trova un "poveretto", magari che vive di lavori precari e saltuari e forse pure con una famiglia da campare, disposto a piazzare qualche innesco durante la sua attività nel bosco?
Ecco, dunque, che il meccanismo moltiplicatore degli incendi si metterà in moto grazie al denaro che lo Stato versa all'impresa PP SpA!
Puta caso, però, che il signor Pinco Pallino non ci arrivi a pensare a una cosa così criminale, siamo certi che non ci possa pensare, invece, il boss del crimine locale? Anzi, potrebbe essere anche normale che un gruppo criminale proponga ad un'impresa di fare affari insieme: io, criminale, ti procuro un po' di incendi e "ti lascio in pace", tu, impresa privata, mi dai una percentuale sui tuoi maggiori guadagni. Il signor Pinco Pallino potrebbe essere tentato da una offerta a 5-6 zeri oltre che dalle minacce, non credete?
Qualcuno potrebbe obiettare che la società privata correrebbe dei rischi se si andasse a guardare nel suo bilancio. Possibile, se mai qualcuno lo facesse, ma pensate che sia davvero tanto difficile far sparire da un bilancio societario somme erogate a nero e finite in attività illecite?
Per questo, ribadiamo con forza che c'è un solo modo per evitare simili rischi, ed è quello di affidare il servizio a.i.b. all'unico soggetto che non ha interesse a vedere accendersi incendi: quello che caccia i soldi, cioè noi tutti, lo Stato.
Fonte: Il Vescovado
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