Tu sei qui: AttualitàIl miglior vino bianco d'Italia? Si produce in Costa d'Amalfi
Inserito da (redazionelda), lunedì 19 settembre 2016 18:52:09
Il miglior vino bianco d'Italia? Si produce in Costa d'Amalfi, precisamente dai generosi terrazzamenti di Furore, con Marisa Cuomo che scala la classifica dei migliori vini italiani grazie al suo strepitoso Fiorduva, piazzatosi al primo posto assoluto quale miglior bianco d'italia, nella graduatoria dei Top Fifthy Italian Wines.
Questo nettare divino, ottenuto da vendemmia ritardata e da leggero appassimento delle uve Ripolo, Fenile e Ginestra, provenienti da vitigni storici presenti solo a Furore, così come accertato nella Selezione Ampelografica e Clonale a suo tempo effettuata dall'Università Federico II - Facoltà di Agraria di Portici, è ormai la punta di diamante di tutte le eccellenze del nostro territorio ed è in grado di gareggiare con mostri sacri quali il Barolo e il Brunello di Montalcino, due rossi famosissimi che si alternano al vertice della speciale graduatoria della WIBA.
Grande soddisfazione per la "donna del vino" più nota d'Italia, Marisa Cuomo, il cui pedigree è pieno zeppo di riconoscimenti di ogni genere: «Come si fa a non essere orgogliosi di questi risultati. Consideriamo che essi sono il meritato premio alle nostre fatiche e, come tali, vengono a compensare i tanti sacrifici che siamo costretti a subire quali nuovi "partigiani", chiamati a fare la resistenza del territorio».
Siamo andati a trovare Raffaele Ferraioli, sindaco del "paese che non c'è" per raccogliere il suo commento in proposito e ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Non è lontano dalla verità chi dice che la Costa d'Amalfi è un campo male arato sul quale fortunatamente operano uomini straordinari, capaci di garantirne l'equilibrio ambientale, e di impedirne, quindi, la devastazione finale.
Non esageriamo se vi diciamo questo. Basta alzare un po' la testa e verificare che la viticoltura sta salvando le nostre aree collinari, da tempo relegate a un ruolo subalterno e oggi protagoniste del un vero e proprio riscatto.
Meno male che abbiamo avuto quella provvidenziale intuizione di puntare alla DOC dei nostri vini. E' da lì che è partita l'inversione di tendenza che vede oggi il nostro territorio inserito nel novero dei più famosi "terroir" del vino italiani. Nessuno avrebbe potuto mai immaginare una cosa del genere e, invece, possiamo ben dire che il miracolo è compiuto.
Fonte: Il Vescovado
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