Tu sei qui: AttualitàL’Italia spezzata (e uccisa)
Inserito da (admin), giovedì 16 agosto 2018 15:30:40
di Massimiliano D'Uva
Genova è tagliata in due, l'Italia divisa tra governo e opposizioni; nel frattempo gli italiani, incerti e impauriti, stanno a chiedersi come sia potuto succedere e si interrogano sul perché non si siano fermati tutti i festeggiamenti del ferragosto, indecisi tra il credere o meno alle fake news che, al pari di sciacalli, cercano terreno fertile sfruttando le emozioni scatenate da questa triste vicenda.
Ho letto un'interessante analisi di Antonio Occhiuzzi, direttore dell'Istituto di tecnologia delle costruzioni del Consiglio nazionale delle ricerche Cnr-Itc, secondo il quale avremmo bisogno di un "piano Marshall" per la manutenzione ed eventuale ricostruzione di tutte le infrastrutture costruite tra gli anni '60 e 70 (leggi qui l'articolo pubblicato su Booble Italia).
Il governo ha indetto per sabato 18 agosto una giornata di lutto nazionale ed ha annunciato provvedimenti nei confronti della Società Autostrade, secondo molti responsabile della cattiva manutenzione delle nostre arterie principali.
Non voglio tornare indietro nel passato e ricordare come un asset fondamentale per lo sviluppo del Paese sia stato privatizzato con una regolamentazione che, successivamente, ha consentito ai gestori di realizzare profitti enormi e ingiustificati.
"Il capitale investito della maggior parte delle concessionarie era già stato ammortizzato e remunerato alla fine degli anni Novanta e i pedaggi avrebbero potuto essere drasticamente ridotti." Il perché non sia avvenuto è da chiederlo a chi ha governato negli ultimi 30 anni, consentendo ai concessionari di diventare delle vere e proprie lobby (per chi vuole approfondire consiglio la lettura del libro "I signori delle autostrade" di Giorgio Ragazzi edizioni Il Mulino).
Le autostrade che collegano la nostra Penisola godono di un pessimo stato di salute. Nel corso degli anni la velocità è stata l'unica causa di incidente perseguita dagli incapaci che si sono susseguiti al governo del nostro paese. Ma diciamola tutta: chi ha scritto le leggi, non solo in Italia, da tempo utilizzava solo auto blu con tanto di autista di Stato e nessuno di loro era più abile alla guida. Le cause principali degli incidenti mortali sono l'alcol, la droga, la stanchezza, la distrazione, guasti tecnici a veicoli obsoleti, ma questo non lo leggerete mai sui media allineati. Per loro guidare in perfetta forma fisica un'auto sportiva di ultima generazione, in stato di impeccabile manutenzione, a velocità superiore ai 130 km orari equivale a lanciarsi in una corsa dissennata verso la morte sicura, mentre, in contropartita, viaggiare alterati da sostanze stupefacenti a meno di 130km/h con una utilitaria del 1980, con i freni usurati e la revisione passata esibendo solo il libretto, è sinonimo di sicurezza stradale. Tanto l'unica cosa che sanzioniamo è la velocità.
Infine voglio ricordare che chi ci ha derubato con le accise sui carburanti, con tariffe di percorrenza ingiustificate e ingiustificabili, con tratti autostradali indegni di chiamarsi in questo modo sono gli stessi che alla fine ci vogliono divisi tra ricchi e poveri, destra e sinistra, nord e sud, grillini, pdioti e leghisti, tifosi della Juve e tifosi del Napoli e chi più ne ha più ne metta, secondo il detto "divide et impera".
Ora, dopo che il Primo Ministro Giuseppe Conte ha annunciato la volontà del Governo di revocare la concessione delle Autostrade, già si paventa lo spauracchio di un maxi risarcimento di circa 15 o 20 miliardi. Insomma non ci libereremo così presto di questi vessatori e sicuramente non sarà a buon mercato ma finalmente l'Italia ha la possibilità di riappropriarsi di una propria infrastruttura. La domanda che però mi fa più male e che so già resterà senza una risposta è una sola: dovevano morire 50 persone tra cui diversi bambini per comprendere tutto quello che oggi leggiamo su tutti i giornali?
Fonte: Il Vescovado
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